Cabernardi al centro di una spy story
|PERGOLA – Ci sono mille modi di scrivere la Storia. Una dotta con tanto di documenti e di interpretazioni, ed un’altra fatta da piccoli eventi, specchio delle personalità e della tempra degli abitanti di un luogo. La storia di Costanzo Fagioli è una di quelle. Ad ottantasette anni, l’ex economo del Comune di Pergola è tuttora il capo gruppo degli scout Baden Powel del comprensorio e, ogni settimana, coinvolge lupetti e coccinelle di Orciano, Mondavio e San Michele. Un capo gruppo che è anche un eroe.
Partigiano, membro del GAP di Pergola – Gruppi d’Azione Patriottica – Fagioli è il giovane che con Galliano Binotti, il sindaco del dopo guerra, ha consegnato agli alleati la mappa di un tratto della linea Gotica evitando morti e distruzione. “Era stata disegnata dai tecnici della Provincia di Pesaro“, racconta Fagioli, “la mappa venne in possesso ad un geometra che con mille sotterfugi la diede al Gap di Pergola. Binotti mi chiamò e mi chiese di accompagnarlo per portarla agli alleati di stanza a Cabernardi.”
Man mano che si racconta, i capelli bianchi e le rughe di quasi settanta primavere scompaiono e s’intravede il giovane appena ventenne coraggioso ed incosciente. “Mai ci sono apparsi così lunghi i quattordici chilometri tra Pergola e Cabernardi soprattutto quando ci siamo imbattuti, alla Pantana, in due soldati tedeschi che ci hanno perquisiti. Credo che siano state la Fortuna e la mano di Dio ad intervenire perché bastava soppesare la grossa canna che usavamo come bastone per capire che era vuota e trovare la famosa mappa.”
E che mappa! Quella che disegnava un tronco lungo 15 chilometri e largo 7 con tanto di indicazioni delle forze in uomini e dei dispositivi di difesa, con la posizione delle mine antiuomo, anticarro e tutti i valichi per lo sfondamento. Prosegue “Noi eravamo stati educati dal Regime che ci aveva custoditi e regalato anche vantaggi. Poi, ascoltando i più anziani, è scattata la voglia di Libertà, di Democrazia, con tutti i suoi principi ed i suoi diritti. Qui a Pergola eravamo diversi perché i nostri capi rispettavano i loro concittadini. Non serviva fare grandi azioni se dopo erano i civili a patire. Alla Liberazione, per esempio, avevamo imprigionato alcuni fascisti per impedire rappresaglie. L’unico che non abbiamo trovato, poverino, è stato ammazzato a Montesecco da quelli della Maiella un gruppo di prepotenti e di scalmanati che seguivano le truppe ed erano scappati al nostro controllo.”
Dal suo racconto sulla resistenza, emerge quanto furono importanti i valori di Comandanti come il futuro Generale Alarico Alberini e Binotti, ma, soprattutto, quanto fu fondamentale la loro influenza sulle truppe che si davano alla macchia.
Affacciati dal suo balcone, si vede il giardino del centro storico con la sua piazza ed il monumento ai partigiani. Ascoltarlo è un vero piacere. Il piacere di sentire la semplicità e il buon senso di un uomo sereno che purtroppo si sente travolto dalla globalizzazione e dalla velocità. Parlando del mondo di oggi Fagioli è crudele: “Io rispetto le idee, ma non si può offendere l’intelligenza delle persone. Perché non si può sommergere la gente con fatti di cronaca, sbandierare il degrado, trasformare gli sbandamenti in esempi. Alcuni pensano che offendendo il pudore e considerando che i freni attentano alle libertà, si osserva la democrazia. Anzi al contrario sono mezzi per minarla perché disorienta e dirotta i suoi valori fondamentali.”
Véronique Angeletti
Racconto raccolto nel dicembre 2009 e pubblicato sul Corriere Adriatico
Per approfondire…
E’ proprio con questa carta trasmessa dagli alleati di stanza a Cabernardi al commando inglese schierato a Montemaggiore al Metauro che la linea difensiva tedesca fu sfondata senza ulteriori morti. Tutto iniziò la mattina del 25 agosto 1944, quando il primo ministro inglese Winston Churchill, accompagnato dal generale Alexander (comandante del VIII corpo di armata inglese) salì al castello di Montemaggiore per osservare lo schieramento delle truppe nella valle del Metauro, pronte all’offensiva contro la Linea Gotica. Quella stessa notte prese il via l’operazione “Olive” che portò allo sfondamento dell’ultimo approntamento difensivo dell’esercito tedesco in Italia.
Tutte le immagini di Winston Churchill nel pesarese sono di proprietà del Museo del fiume a Montemaggiore al Metauro (PU)
Il Museo Storico del Fiume Metauro “W. Churchill”