Cagli e Sassocorvaro candidano gli ospedali per accogliere malati e pazienti No Covid

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(Foto di una manifestazione di Cagli organizzata a difesa dell’ospedale)
Ospedale di Cagli – Istituire Unità Operative Temporanee locali di Pronto Soccorso NO COVID e ripristinare il numero massimo possibile di posti letto nelle strutture di Cagli e Sassocorvaro, sempre da riservare a pazienti NO COVID. E’ la  richiesta formalizzata venerdì mattina al Presidente Ceriscioli firmata dai sindaci di Cagli, Urbino e Sassocorvaro- Auditore che propone di dirottare nelle strutture di Cagli e Sassocorvaro le casistiche ordinarie di accesso alle prestazioni di emergenza ospedaliere, così da collaborare alla decongestione degli ospedali maggiori, per poter lavorare in condizioni di maggior sicurezza ed efficacia, sia per i pazienti che per il personale ospedaliero stesso.
<<E’ un contributo che noi diamo al governatore, esclusivamente propositivo, non è detto che possa essere accettato, ma la collaborazione in questo momento è fondamentale > > ha commentato il Sindaco di Cagli Alberto Alessandri, facendosi portavoce di una richiesta sostenuta
in maniera unanime da tutti comuni dell’Ambito territoriale Sanitario ATS3 dell’Unione Montana del Catria e del Nerone.
benemerenze_Cagli_Di_priolo<<Questa proposta è il frutto di uno studio fatto nelle ultime settimane, anche seguendo l’evoluzione dell’Ospedale di Urbino che doveva essere NO COVID ma, in realtà, è tutt’altro, e si sta avvicinando ad un punto di non ritorno – continua Alessandri – insieme abbiamo deciso di rilanciare le strutture di Cagli e Sassocorvaro, mettendole a disposizione, auspicandoci che la Regione possa trovare la strada per farle funzionare al meglio, seguendo le nostre direttive>.
Immediata in questa crociata, la preziosa disponibilità di Sebastiano Di Priolo, medico chirurgo cagliese specializzato in medicina delle catastrofi e Direttore Sanitario di molti comitati della Croce Rossa provinciale che, in un post su Facebook, ha espresso la sua totale e volontaristica collaborazione.
<<Se si riaprisse a Cagli un PPI NO COVID io sarei disponibile come Croce Rossa italiana come volontario a titolo completamente volontario h24. Non ci sarebbero spese, ma solo volontà degli amministratori e dei cittadini a volerlo>> ha commentato il dottore Di Priolo che, per tantissimi anni, ha dato anima e corpo a quello che fu l’Ospedale di Cagli, fiore all’occhiello della sanità regionale depotenziato, anno dopo anno, di risorse e servizi.
Con lui tutta la Croce Rossa di Cagli che, con il suo Presidente Filippo Torri, ha ribadito la massima collaborazione e messa a disposizione di volontari e mezzi.
Civetta.tv (Grazie Chiara Azalea )
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