#AlluvioneCantiano – Edicola, banca e farmacia riaprono ma 50 aziende in ginocchio

Daniela Ceripa ha riaperto la sua edicola nel cuore di Cantiano. L’aiuto di tanti volontari e il regalo di scaffalature e mobilia da Erika Spina e Omar Resta dell’ex negozio Cardelli di Acqualagna gli ha dato le forze giuste per ripartire. Sabato mattina  riapre la farmacia sempre in Piazza Luceoli ma nel locale adibito ai prelievi ed è già operativa la BPER, la banca in una struttura mobile.

Edicola di Cantiano

Edicola di Cantiano

Edicola di Cantiano

Edicola di Cantiano

«Questo è il paese che ci piace e sul quale vogliamo continuare a credere, affinché nessuna attività rimanga indietro e tutte riaprano più belle ed attrattive. Un grande in bocca al lupo – dichiara il sindaco Alessandro Piccini – per questa riapertura in tempi record, sintomo di tenacia e determinazione, che sia da stimolo per una rapida ripartenza dell’intero tessuto socio-economico del paese».

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Rapida nell’intento ma complessa nei fatti. Cantiano è in assoluto il paese più colpito dall’alluvione. L’ufficio tecnico comunale ha censito 96 movimenti franosi – erano 48 all’inizio della settimana – su un territorio di 84 kmq, già fragile dal punto di vista idrogeologico. L’alluvione ha compromesso 22 attività artigianali azzerando per la maggior parte la loro capacità di produzione. A cui si aggiungono bar,ristoranti, negozi, uffici, insomma 28 aziende di servizi distrutte e le sedi di 6 associazioni ricreative e culturali.

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«Si tratta di una situazione indiscutibilmente complessa – incalza il sindaco – che dovrà essere monitorata per il rischio idrogeologico e, più di tutto per salvaguardare l’incolumità di chi ci vive. Un contesto che, come i dati lo dimostrano, sono di una gravità nelle aree interne del Catria dove altri comuni sono stati colpiti. In termini di danni al patrimonio pubblico, privato, sociale ed umano».

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Ricorda inoltre che la stagione autunnale ed invernale non potrà che peggiorare questa situazione. Motivo per cui «ci aspettiamo un adeguato interessamento da parte di tutte le istituzioni su questo territorio dove non esistono più infrastrutture». Attenzioni precisa «significa adeguate ed immediate risorse da introdurre il prima possibile perché esiste il reale pericolo che si perdano i tanti preziosi patrimoni che fanno di Cantiano un tassello unico nel plurale delle Marche. Un patrimonio di biodiversità, naturale, boschivo ma anche artigianale, culturale, umano che non opportunamente inquadrato sarebbe una perdita per tutti»

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Anche perché Cantiano vanta una rara multidimensionalità.

A contrasto dello spopolamento peculiare dell’entroterra, si sono creati molti posti di lavoro. Il paese è la sede operativa ad esempio di diverse aziende umbre come la Vetreria Vallarelli di Gubbio o la Hygron di Scheggia specializzata nei generatori di calore od ancora della Ceb, gruppo di riferimento nel settore dell’impiantistica con un fatturato medio di 30 milioni l’anno, partner nelle Marche e in Umbria di Enel, Terna, ha 200 dipendenti. Cantiano, inoltre, investendo nei servizi per ospitare gli anziani, è anche pioniere nell’economia d’argento. Il che oggi fa del sociale, la seconda voce occupazionale dopo l’agroalimentare che, con il supporto del Comune, tra visciole, la filiera del pane di Chiaserna e l’allevamento del cavallo rientra nelle eccellenze.
Véronique Angeletti

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