Valorizzati i libri antichi di Fonte Avellana e di Cantiano. In prospettiva: una mostra entro la fine dell’anno

foto fondo antico 1Celati nelle pieghe degli scaffali delle biblioteche dei comuni dell’UM del Catria Nerone, ci sono tesori. Libri antichi e preziosi, radici fondanti dell’identità culturale del comprensorio.  Solo la millenaria biblioteca del Monastero di Fonte Avellana che, dal 2016, in convenzione con l’Unione Montana, fa parte del “Sistema Bibliotecario del Catria Nerone”, possiede ben 20mila libri datati dal 1470 al 1830 e custodisce 20 incunaboli e più di mille “Cinquecentine”. Mentre la biblioteca di Cantiano, erede di tre fondi antichi (il Ludovisiano, l’Agostiniano e quello della Società del Mutuo Soccorso) conserva, tra libri, pergamene, manoscritti più di 3mila volumi e 400 “Cinquecentine”. Un patrimonio librario che si cerca di tutelare e di valorizzare ma anche di promuovere attraverso un sistema di consultazione stabile affinché si metta in evidenza la loro centralità nel mondo delle biblioteche storiche e si stimoli ricercatori, accademici a consultarli e appassionati a visitarle.

Il che richiede progetti di ampio respiro che vadano oltre la semplice conservazione e la schedatura. Ragione per cui, l’UM del Catria Nerone ha ottenuto dalla regione Marche il finanziamento di un progetto dedicato alle “Cinquecentine” di 5mila euro su un investimento complessivo di 8mila concluso a gennaio scorso.

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Si tratta di un intervento di analisi e catalogazione dei fondi antichi delle due biblioteche sul database multimediale Sbn, il “Sebina Open Library”, e l’inserimento dei volumi nel catalogo informatico “Edit 16-Censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo”. «Quest’ultimo ha come finalità – spiega il presidente dell’U.M. Alberto Alessandri – di documentare la produzione italiana a stampa di quel secolo e coinvolge 1573 biblioteche». In pratica, gli antichi libri delle alte terre del pesarese sono stati inseriti in un vasto progetto di ricognizione a livello nazionale dedicato alle edizioni stampate in qualsiasi lingua tra il 1501 e il 1600 in Italia e ha coinvolto l’estero per i libri in italiano. Sono state mappate notizie su autori, titoli, editori e sulle marche tipografiche.

Fondo antico

«Nei nostri fondi, abbiamo voluto studiare il paratesto e lavorare su due aspetti specifici di un testo antico – precisa l’archivista Francesco Amadori e Gianluca Cespuglio dell’Unione Montana, responsabile  del progetto – ossia le marche tipografiche e le dediche». Un report che consentirà di indagare sulle responsabilità intellettuali e materiali e aiuterà a ricostruire le regole non scritte del “mecenatismo editoriale” e pure di chiarire «i meccanismi di quello che fu un vero e proprio strumento di finanziamento per autori e stampatori».

Il progetto infine, prevede dei video e degli audio per valorizzare il patrimonio librario antico e, quindi, sensibilizzare la comunità ma getta anche le base per comunicare un’altra dimensione culturale dei cinque comuni del sistema bibliotecario (Acqualagna, Cagli, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Cantiano). «Nelle ricadute del progetto – sostengono gli ideatori – abbiamo cercato di mettere al centro dell’attenzione i valori culturali, storici, naturalistici della comunità ma – svelano – abbiamo anche come obiettivo entro la fine del 2021 di organizzare nel comprensorio un grande evento nazionale sui libri antichi».
Véronique Angeletti@Civetta.tv