Guido Fiandra presenta il suo romanzo “Di gelo e di Fuoco” al Monastero di Fonte Avellana
Serra Sant’Abbondio – L’alta valle del Cesano e lo splendido monastero dell’eremo di Santa Croce di Fonte Avellana nell’occhio attento di Guido Fiandra, autore televisivo, sceneggiatore, regista e docente all’Accademia del Cinema di Roma e del regista documentarista Gianni Minelli. Fiandra su iniziativa di Minelli parlerà domenica del suo straordinario romanzo “Di Gelo e di Fuoco” nello “Scriptorium”.
Luogo particolarmente vocato per ospitare la presentazione di un libro che seppur ambientato in un’abbazia immaginaria sulla via Francigena – la via che collega Canterbury a Roma – ricorda lungo le sue 500 pagine il fascino e l’universalità della potente storia delle mura del monastero di Fonte Avellana e, nella figura dell’abate protagonista, il carisma, lo spessore umano ed intellettuale dei frati camaldolesi che abitano sulle falde del Catria e si occupano delle foreste e delle campagne nelle alte terre del pesarese e dell’anconetano dall’anno mille. Filosofia al centro di una candidatura per il riconoscimento come patrimonio immateriale Unesco.
«Questo romanzo – spiega Fiandra – l’ho ideato ma in realtà è stato scritto ad otto mani al fine di costringere il lettore a vivere la storia a vari livelli. Strati di racconti che hanno più di un punto in comune con questo bellissimo territorio che è molto interessante dal punto di vista audiovisivo. Meriterebbe – e lo dico come autore e regista – di essere al centro di più di un racconto, concentrati sull’ambiente, la cultura, la storia e le comunità che ci vivono. Mentre come docente di regia questo territorio meriterebbe di essere letto, interpretato, raccontato da studenti che attraverso le loro narrazioni da un lato darebbero maggior visibilità a questi territori e dall’altro ritroverebbero il senso delle radici».
Radici, ambiente, atmosfera che già hanno stuzzicato il documentarista Minelli che nell’attesa della presentazione sta registrando immagini di natura e di uomini ma anche racconti di cucina stimolati dalle belle storie che locande, osterie, ristoranti sviluppano nelle pentole e raccontano a tavola. Ieri ad esempio era alle Cafanne, pittoresca baita che collega il borgo medievale di Serra Sant’Abbondio al monastero.
«Spesso – precisa il sindaco Ludovico Caverni – vediamo registi, uomini di spettacolo, autori che si sentono stimolati dai paesaggi e dalla storia dei nostri comprensori. Come amministrazione accogliamo ovviamente con entusiasmo ogni iniziativa. Ragione per cui anch’io interverrò domenica alla presentazione del libro». Sarà anche presente il priore del monastero Don Gianni Giacomelli. Leggeranno gli attori Raffaella Sarnella ed Enrico Cafiero. Musica di Ricardo Martinelli.