Il nuovo sindaco Luca Lisi pensa ad un “ente” Fiera ed Acqualagna al centro di tutte le politiche
Luca Lisi, sindaco di Acqualagna
Acqualagna – Un paese attivo in tutte le politiche. È la visione che Luca Lisi, il nuovo sindaco, ha della sua Acqualagna. Il successo elettorale della sua lista (45,62 %) lo attribuisce alle competenze e ai talenti della sua squadra anche se il fatto di provenire da una famiglia conosciuta, la mamma era l’ostetrica del Comune, e di vantare una solida esperienza amministrativa come assessore negli anni ’90 e da vice sindaco nell’ultimo quinquennio deve aver pesato.
Taglia corto alla domanda se opererà in discontinuità (era in contrapposizione a Matteo Ferri (29,33%) lista sostenuta dagli ex sindaci Andrea Pierotti (in squadra) e Bruno Capanna ndr): «Ogni amministrazione ha un suo percorso e non si può dimenticare quello che di buono hanno fatto. Ma sicuramente abbiamo un approccio diverso».
Nella sua visione, Acqualagna deve essere più presente. «Il fatto che nell’U.M Catria Nerone, la nostra città non gestisse nemmeno una delega dimostra la nostra assenza. L’obiettivo è entrare nelle dinamiche comprensoriali e fare in modo che le risorse siano gestite in una maniera più territoriale. Comprendere come si è proceduto fino adesso nella strategia dell’area interna (Snai) Appennino Basso Pesarese Anconetano e creare progetti che possono coinvolgere il territorio e non il singolo comune». Una riflessione però che minimizza i benefici (315mila euro) ottenuti dalla Snai per il nuovo museo esperienziale del tartufo. «Vogliamo – chiarisce – verificare il ritorno di ogni progetto in un momento in cui ancora le azioni devono essere avviate mettendosi a disposizione anche di quelli che non sono nostri. Insomma capire il quando, come, dove e perché dei contesti, leggere le azioni al di là dei loro confini e valutare se le ricadute compensino i problemi».
La sua competenza di docente di economia la applica al trainante settore agro-alimentare. «La nostra fiera è riconosciuta ma altre realtà stanno crescendo. Il quadro economico è cambiato: il Comune ha meno risorse finanziarie e di personale. Non escludiamo l’idea di creare un ente fiera. Il nostro intento è quello di essere da stimolo ed accompagnare gli operatori e inoltre verificare se vogliono investire su quest’evento che ha Alba per competitor». A breve? «Occuparsi con l’ufficio tecnico della riqualificazione del centro storico e degli impianti sportivi finanziati con 1,7 milioni il primo e 1,5 milioni il secondo».
Véronique Angeletti@Civetta.tv
Quale sarebbe il ritorno attuale dei 315mila spesi per il museo esperimentale? Sono oltre 10 anni che alla fiera vendiamo tartufi fresch e conservati comprati fuori regione e da paesi come bulgheria, romania, croatia e chissa dove. Meglio promuovere veri prodotti nostrani invece di fare ingrassare ancor di piu i soliti commercianti locali e non. Servono nuove idee e strutture