Tutto va bene ma i sindaci vanno al capezzale dell’AV 2 e, in agenda, programmato un incontro con la Rsu
Sanità/Marche/Area Vasta2 – Giovedì 21 giugno, l’appuntamento era importante. I Sindaci della Provincia di Ancona erano convocati al capezzale dell’AV2. Sul tavolo della conferenza nella sala consigliare di Senigallia, l’aggiornamento sulla tenuta del sistema illustrato in presenza del presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli e di Fabrizio Volpini, il presidente della commissione regionale sulla sanità, dai tecnici Alessandro Marini e Giovanni Guidi, direttore generale Asur il primo e direttore dell’Av 2, il secondo e poi il nuovo piano sanitario regionale.
Un’ assemblea che si è svolta, purtroppo, a porte chiuse, rivolta solo ed esclusivamente ai sindaci che, numerosi hanno risposto all’appello. Oltre a quelli che hanno i tre ospedali per acuti, Senigallia, Jesi e Fabriano, al completo l’entroterra montano con i sindaci e assessori di Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico ed Arcevia e folte presenze dalla Vallesina e della Valle del Nevola.
Tra i primi punti ovviamente i problemi del piano ferie che la direzione Av2 ha risolto con il riassetto estivo dei reparti e dei posti letto. Per la direzione sanitaria, la riorganizzazione garantisce l’emergenza-urgenza e solo le attività programmate sono state spostate. I sindaci sono stati unanimi nel pretendere che, a settembre, servizi e attività ritornino come prima tenendo conto, come lo ha ricordato il consigliere regionale Enzo Giancarli, presente alla conferenza che «di tutte le aree vaste, l’Av 2 è l’area che comprende un terzo degli abitanti della regione Marche, conta tre grandi ospedali e quindi bisogna fare in modo che ci siano sufficienti risorse al fine di tutelare e garantire la prevenzione, il territorio e tutti i nosocomi».
E sono proprio le risorse che preoccupano i sindaci. Quel sbilanciamento di una quarantina di milioni denunciato più volte dalla Rsu Av 2 che, per i tecnici dell’azienda sanitaria regionale, non sono un problema all’interno del budget generale e, con opportuni risparmi, troveranno soluzioni entro la fine dell’anno. Risparmi, efficienza, dati positivi che, il sindaco di Fabriano ha collegato ovviamente con le economie realizzate con la chiusura del punto Nascita della Città della carta e del suo reparto di pediatria.
Per la Fp della Rsu Av 2, il bilancio contabilizza troppi servizi a carattere regionale all’origine dello scoperto che. secondo i sindacati sarebbe di 50 milioni mentre per la Regione molto di meno. Un problema di risorse che motiva la non assunzione del personale per “coprire” le ferie estive, problema che potrebbe essere risolto se la giunta regionale adottasse il “decreto Calabria”. Norma che consentirebbe di aumentare del 5 % il tetto della spesa per il personale sanitario.
Prese di posizioni che il sindaco di Senigallia e presidente della Conferenza Maurizio Mangialardi ha tradotto in un appuntamento per far incontrare i sindaci dell’Av 2 con la Rsu al fine di discutere delle tematiche che i delegati sindacali hanno già spiegato luned’ scorso ai sindaci di Senigallia, Jesi e Fabriano.
Per i delegati della Rappresentanza Sindacale Unita, l’obiettivo è garantire servizi, evitando il collasso organizzativo. Per la Rsu, l’unica soluzione è ottenere la proroga di tutti i precari, anche di quelli che hanno 4 anni di assunzioni, e proseguire con la verifica della gestione sanitaria. Per farlo partono dal riassetto estivo dei posti letto, ossia della riduzione del loro numero. Chiedono che l’Asur sia «inequivocabile» sul fatto che durerà solo fino al 30 settembre ma anche ai Sindaci di pretendere che sia trasmesso «per ogni singola unità operativa, lo stato dell’arte, il tasso di occupazione annuale, l’analisi dei turn over e dei ricoveri ripetuti». Dati che consentono di capire se «il sovraffollamento nei Pronto Soccorso e il sovraccarico di lavoro» sia una conseguenza della soluzione “estiva” o se esiste una carenza oggettiva di posti letto. «Carenze – affermano – che si notano nell’uso delle lettighe delle ambulanze, di barelle rastrellate nelle corsie e nel frenetico turn over dei pazienti per liberare i letti con il risultato che “il dimesso del giorno prima, diventa il ricoverato del giorno dopo».
Vogliono anche un tavolo tecnico sui numeri dei pensionamenti. « Il fatto che – incalzano i sindacati – vengano sostituite a copertura del turno in corsia, figure professionali con altre figure stravolgendo il lavoro e i piani individuali di assistenza al paziente, è negativo per le cure».
Affrontano anche lo «spettro» della privatizzazione della sanità pubblica che invitano a valutare utilizzando « la proposta dell’ex direttore Coacci (rimasto in carica solo 40 giorni ndr). L’ex direttore, il 20 maggio che valutava la reinternalizzare di servizi appaltati per 6 milioni di euro che gravano «sugli attuali 50 milioni di euro di sforamento del bilancio dell’AV2 ammesso – affermano i sindacati – dal dg dell’Asur alla commissione sanità, il 6 giugno».
Infine chiedono una serie di tavoli tecnici specifici e un incontro sulla sicurezza dei luoghi di lavoro finora ignorato al punto di aver dovuto avvertire la Prefettura.
Il sindaco di Senigallia inoltre sta cercando di fissare in agenda un altra appuntamento per i sindaci anconetano questa volta in commissione sanità regionale per discutere della proposta del nuovo piano sanitaro elaborato dall’esecutivo delle Marche.
Véronique Angeletti@Civetta.tv