Olio d’oliva ambasciatore e trascinatore di turisti
L’olio d’oliva ambasciatore dell’agroalimentare negli Stati Uniti. È la riflessione di ASSITOL, l’Associazione italiana dell’industria olearia, sugli ultimi dati delle esportazioni, elaborati dall’ICE di New York, che nel 2018 colloca ai primissimi posti nell’interscambio Italia-Usa proprio l’olio d’oliva. Per quota di mercato (36,1%), raggiunge addirittura il primo posto, superando, seppure di poco, pasta (36%) e vino (32%), per un valore di 545 milioni di dollari. Il che coincide con le rilevazioni di ASSITOL: lo scorso anno i grandi marchi italiani hanno venduto negli USA 71.568 tonnellate di extra vergine, per un valore pari a quasi 400 milioni di dollari.
A preoccupare l’industria è però il “sorpasso” della Spagna olearia. Negli ultimi due anni è il primo Paese per le vendite di olio ai consumatori statunitensi. E nel frattempo, è aumentata anche la produzione degli Stati Uniti.
“Noi italiani, che siamo stati i pionieri dell’export oleario grazie ai nostri marchi storici – spiega la presidente degli industriali Anna Cane – oggi dovremmo sviluppare nuove iniziative di promozione, prendendo spunto dalle campagne di promozione spagnole, che si susseguono da tempo, e dagli investimenti USA, che cominciano a dare i primi risultati. Diversamente, rischiamo di perdere altre posizioni rispetto ai nostri competitors”.
A rafforzare il settore, può anche contribuire il trend del turismo enogastronomico.
Secondo i dati dell’Enit quasi il 30% dei turisti stranieri sceglie l’Italia per esplorare i territori legati a cibo e vino, ed il primo Paese di origine degli “enogastroturisti” nel Bel Paese sono proprio gli Stati Uniti. Per giunta, questa tipologia di visitatore è disposta a spendere molto di più del classico amante delle antichità.
Per il presidente degli industriali – l’olio è una vero e proprio ‘ambasciatore’ dell’agroalimentare, attirando l’attenzione sulle nostre eccellenze culinarie e sui loro territori di produzione. In un momento delicato come quello odierno – conclude Anna Cane – l’intera filiera deve reagire alla crisi e delineare una strategia di rilancio e promozione. Investire nell’olivicoltura, rendendola più forte, e nel turismo enogastronomico sono alcune delle scelte strategiche, che ci auguriamo di perseguire con l’appoggio delle istituzioni”.
Fonte Assitol – comunicato integrale