Serra Sant’Abbondio – Sempre più city sister Serra Sant’Abbondio e la città Rudesheim am Rhein. Galeotta, questa settimana, la terza visita del sindaco Volker Mosler. Un quattro giorni ben organizzato che ha fatto immergere la delegazione tedesca nel way of life delle alte terre pesaresi e la fa ritornare in patria con valigie colme di opportunità. La trama dell’accordo è costituita dalle diversità tra le due realtà e il suo ordito da un legame fatto di fede e di spiritualità.

«Questo gemellaggio è nato per caso – ricorda il sindaco Ludovico Caverni – quando, nel 2016, il sindaco Volker Mosler visitò il Monastero dell’Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana in occasione di un evento su Santa Hildegarde, la patrona della sua città. Incontrò il priore camaldolese Dom Gianni Giacomelli e la nostra amministrazione e subito fu palese come, nonostante la disparità di popolazione, esistesse un legame fatto di fede e di spiritualità tra Serra Sant’Abbondio, terre di San Romualdo e di San Albertino e Rüdesheim am Rhei, patria delle abbazie di benedettine fondate da Santa Hildegarde. La seconda visita tedesca – procede – l’anno scorso, un nostro viaggio a Rudesheim pochi mesi dopo e adesso la terza visita di Volker con esponenti del suo consiglio comunale».

Un gemellaggio che rifugge da ogni logica consueta. Rudesheim è comune dell’Assia, regione considerata il principale distretto finanziario della Germania, mentre Serra, vessillo dell’U.m. del Catria Nerone, con Frontone, Cagli, Cantiano, Acqualagna e Apecchio è orgogliosamente area interna dell’Appennino umbro marchigiano.

«Eppure siamo consapevoli – commenta Caverni – di come esista un’intesa che, messa a regime, porta vantaggi culturali ed economici ad ambedue le parti soprattutto se, nel paniere, i nostri patrimoni si propongono in una chiave esperienziale come li abbiamo proposti alla delegazione tedesca».

Una passeggiata botanica a Fonte Avellana, un laboratorio didattico sulle erbe spontanee, ambito caro a Santa Hildegarde con cooking show; ad Acqualagna, la ricerca del tartufo e una visita al museo dedicato al prezioso fungo ipogeo, una lezione sulle piante micorizzate a dimostrazione che questo territorio non si può trasferire. Infine la visita alla Cagli monumentale e alle sue bellezze nascoste. In pratica, paesaggi, storia, prodotti tipici, patrimoni e modi di vivere che sono le ricchezze vere di questo comprensorio.
Véronique Angeletti@civetta.tv