La “Lista del Duca” si candida alla guida di quasi tutti i comuni dell’Appennino umbro-marchigiano

elezioni-amministrative-a-bariMarche/Umbria – Secessione, l’entro terra marchigiano si ribella e riparte dalle sue radici storiche. Il movimento si chiama “La lista del Duca”, s’identifica nei territori sotto il dominio di Federico di Montefeltro e si presenterà alle elezioni. Le liste sono già quasi pronte a Gubbio, Gualdo Tadino, Urbino, in via di definizione a Cagli, Sassoferrato e Genga, quasi pronte a Costacciaro, Sigillo, Scheggia Pascelupo e Fossato di Vico e in discussione ad Acqualagna, Piobbico, Apecchio e nel Montefeltro. L’incognita rimane su Cantiano, Frontone e Serra Sant’Abbondio ma si sa il Catria, da sempre, è un comprensorio molto particolare.

Il nome del Condottiero che guida il movimento trasversale, nato solo dieci giorni fa, è ancora segreto ma è facile leggerlo in alcune azioni strategiche inserite nel programma generale che tutti i candidati Sindaci porteranno avanti nel loro comune.

A dare fuoco alle polveri è stata la riorganizzazione della sanità marchigiana. La chiusura del Punto Nascita dell’ospedale Engles Profili di Fabriano, dei punti di primo intervento del Celli di Cagli, i lavori al Santi Donnino e Carlo che hanno asfissiato l’operatività del reparto di chirurgia di Pergola, il trasferimento del personale Asur dalle Cure Intermedie di Sassoferrato con la prospettiva di dare il reparto in gestione ad un privato.

L’obiettivo acclarato è che l’identità dell’Appennino ritrovi le sue radici storiche e si presenti orgoglioso di essere un insieme di comprensori di montagna. La lista ha già fatto tutto suo l’accordo chiuso lunedì 25 marzo per una promozione integrata tra il Consorzio Frasassi, che gestisce i 250mila visitatori delle Grotte, e la città di Urbino, patrimonio Unesco, che ne accoglie quasi altrettanto. Accordo che, a settembre 2019, i candidati della Lista del Duca intendono allargare a Gubbio, città che puntando sul Natale ha vinto la scommessa della destagionalizzazione.

Il movimento inoltre si distingue per il fatto che finora è composto di molte donne e pochi uomini.

«La nostra proposta – spiega Felicia – è quella richiesta da questo lembo di terra che corre tra le cime del Montefeltro fino a Gualdo Tadino e finora non si era riuscita ad esprimere». falla.felicia@laterradelduca.it

Per la giovane agronoma Selvaggia : siamo il prodotto del nostro ambiente, pertanto chi sceglie di vivere tra Marche e Umbria richiede politiche speciali». foresta.selvaggia@laterradelduca.it

Il che, per Rosa diventa deroghe per la sanità e «la fine di queste riorganizzazioni che alla fine arriveranno al punto che si partorirà solo nei capoluoghi di regione». fiocco.rosa@laterradelduca.it

Mentre per Daria «vogliamo ideare solo proposte che liberino l’ossigeno delle idee e siano in grado di attirare le imprese, le aziende, le start-up». camera.daria@laterradelduca.it

Il movimento addirittura pensa di rinegoziare i confini delle Diocesi. «Non siamo un movimento cattolico – commenta Mariama siamo convinte che antropologicamente ci aiuti a compattare questa grande comunità». ave.maria@laterradelduca.it

Intanto, la strategia sulla viabilità di questa nuova provincia ha una marcia in più. «La diretta Perugia/Ancona – precisa Santa  – nel tratto Fabriano-Gualdo Tadino non pone grossi problemi, la Flaminia è andata in gestione all’Anas che sta investendo e ripartono gli investimenti sul tunnel della Guinza della Fano – Grosseto tra Marche ed Umbria al confine con la Toscana. Poi quando diventeremo Sindaci delle nostre città, il nostro primo impegno è di lavorare sulle strade. Arrederemo con tutta la nostra femminilità le buche. Saranno le più belle buche d’Italia». santa.pazienza@laterradelduca.it

A dimostrazione che «questa lista trasversale del Duca – puntualizzano i candidati- è ben consapevole delle ristrettezze finanziarie».

Qui i Comuni dove si presenta la Lista del Duca e foto dei candidati

@Civetta.tv

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