Accordo con un agenzia di pediatri a 115 euro l’ora per i Punto Nascita di Fano e Pesaro

Protesta del comprensorio di Fabriano a difesa del punto nascita il 9 febbraio 2019

Urbino – Le polemiche sull’ìpotesi di una chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale di Urbino illuminano carenze e problematiche che accomunano il nosocomio punto di riferimento del Montefeltro e l’Engles Profili, perno dell’entroterra fabrianese.

Tutto nasce dalla campagna elettorale e dalla presa di posizione di Saverio Guerra, candidato nella lista “Uniti per Urbino” che, come laureato in biologia molecolare sanitaria e della nutrizione, lavora nel laboratorio analisi dell’ospedale nelle Terre del Duca.

Per Guerra, la sua discesa in campo è una difesa <<contro la privatizzazione della sanità con uno stato centrale che assume sempre meno la funzione assistenziale nei confronti delle fasce più deboli. Fantasmi – afferma – sempre più concreti e presenti nell’ospedale di Urbino. Dopo la chiusura del punto nascita di Fabriano, si teme per il destino di quello d’Urbino che, nell’ultimo anno, ha visto un calo di nascite di circa 100 unità finendo sotto la soglia dei 600 parti il che potrebbe mettere in discussione, a breve, la fruibilità di servizi come ginecologia, ostetricia, nido e pediatria>>.

In pratica denuncia <<la carenza cronica di personale e l’accordo firmato dal direttore dell’area vasta 1 Fiorenzuolo con l’agenzia CMP di Bologna per l’ingaggio a tempo di pediatri pagati 115 euro l’ora>>.

La risposta dell’Area Vasta 1 ovviamente non si è fatta attendere. Esordisce con <<il punto nascita di Urbino non è in discussione>>, riconosce che <<c’è stata una riduzione dei parti in linea con il calo delle nascite registrato a livello nazionale ma si è verificato anche nei punti nascita sulla costa>> e afferma che <<il reparto di Ostetricia di Urbino presenta una mobilità attiva nei confronti della Romagna che altre ostetricie marchigiane non hanno>>.

Ma è sulla carenza di personale che l’Area Vasta 1 fa emergere i problemi che accomunano Fabriano e Urbino: <<Nel caso della Pediatria – dichiara – il numero dei medici specializzati formati dalle Università è di gran lunga inferiore alle richieste e Urbino, come le altre strutture, ne soffre>>. Poi ricorda che <<la direzione ha emanato vari avvisi e Concorsi pubblici per Pediatri (7 negli ultimi 3 anni) spesso con scarse o nulle risposte, fino a dover ricorrere nel 2018 ad altre forme di contratti per mantenere l’attività del punto nascita, che richiede per Legge la presenza del Pediatra 24 ore su 24>>. Modalità che sono <<esperienza “obbligata” anche in altre Regioni per cui l’Agenzia CMP di Bologna ha attualmente in essere contratti analoghi e con lo stesso prezzo di quanto stipulato con l’Area Vasta1 per Urbino, con Marche Nord (per le necessità dei punti nascita di Pesaro e di Fano) e con l’Area Vasta 3 per la Pediatria di Fermo>>. Ossia, l’ingaggio a tempo di pediatri pagati 115 euro l’ora.

Véronique Angeletti@civetta.tv