L’etica dei Camaldolesi di Fonte Avellana nel padiglione “Rinasco” alla Conferenza #Unesco di #Fabriano

Rinasco Monastero di Fonte Avellana XIII Unesco Creative Cities Conference FabrianoSerra Sant’Abbondio – Il percorso millenario dei Camaldolesi del Monastero di Fonte Avellana e il loro progetto di vita nell’Appennino animerà uno dei padiglioni allestiti per la “XIII Unesco Creative Cities Conference”. L’evento mondiale che, dal 10 al 15 giugno, radunerà a Fabriano, la rete delle 180 città Unesco. Città che credono nella creatività e ne fanno un fattore strategico di sviluppo.
Per l’occasione, la città della carta, città creativa Unesco dal 2013, accoglierà nei suoi storici luoghi i padiglioni dedicati alle categorie del network (design, gastronomia, cinema, artigianato e arti popolari, letteratura e musica), lascerà alcune sue piazze ai media arts e con la fondazione Fedrigoni spalancherà  i cancelli delle Cartiere Miliani. Padiglioni, scrigni di riflessioni futuribili che, sulle loro scie, dovrebbero lasciare scintille in grado di accendere nuove dinamiche. 
A cui si aggiunge il padiglione “Rinasco”, allestito nel medievale Palazzo del Podestà. Fortemente voluto dall’ambasciatrice Unesco Francesca Merloni, ideatrice dell’evento, e dalla Fondazione Aristide Merloni, è dedicato alla narrazione delle terre che reagiscono in seguito agli eventi catastrofici.
Rinasco Fabriano XIII Unesco Conference Creative Cities
Ha un occhio attento al cuore ferito delle comunità terremotate, delle città di guerra, quelle colpite dai disastri naturali o dalla mano dell’uomo. Si concentra sulle terre dell’Appennino (il terremoto 2016), sull’Aquila ( il sisma del 2009), sull’irachena Mosul (modello Unesco per la ricostruzione), le siriane Palmira e Aleppo. Lascia spazio ad un’etica nata sull’Appennino «della quale abbiamo particolarmente bisogno – spiegano i curatori ei progettisti – che sarà presente con la testimonianza dei Monaci Camaldolesi di Fonte Avellana attraverso un concept visuale artistico che fonde i testi dell’anno Mille con le tecnologie digitali più avanzate». 
E’ il sommo riconoscimento della millenaria esperienza, della logica e della filosofia di vita dei Camaldolesi del Monastero di Fonte Avellana che, da sempre, all’ascolto della vocazione dei territori, sono gli ideatori di un codice della foresta prima ancora che i codici esistessero e sono i custodi della Carta di Fonte Avellana che vede nell’Appennino un motore di sviluppo.
L’Appennino di Fonte Avellana sarà dunque protagonista di una straordinaria conferenza. Straordinaria nei numeri (500 delegati, 180 comuni provenienti da 72 nazioni) e nei temi affrontati (l’emergenza ambientale, lo sviluppo sostenibile, l’intolleranza, la perdita d’identità e la città, luogo ideale per riscoprire la pratica dell’essere comunità, in controtendenza rispetto alle politiche nazionali, e luogo per costruire un futuro ispirato ai valori condivisi di cultura, solidarietà e inclusione). Conferenza che obbedisce a coraggiose scelte organizzative dove Fabriano e le Marche saranno sotto la lente dei delegati Unesco e meta turistica per viaggiatori e curiosi.
Véronique Angeletti@civetta.tv