11,3 milioni per l’area interna Nord Est Umbria ed una logica che la rende per davvero diversa
Gubbio – “Il futuro della tradizione” è l’anima che rende diversa l’area interna del Nord-est dell’Umbria incoronati da finanziamenti stanziati direttamente dalla Strategia Nazionale delle Aree Interne (Snai) di ben 11,9 milioni di euro.
E’ simile ma diversa l’area interna costituita dai comuni di Pietralunga, Montone, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Nocera Umbra e Valfabbrica. Come tutte le altre 72 aree approvate dal Ministero del Mezzogiorno – fino all’anno scorso si chiamava della coesione territoriale – è piccola: vanta solo 18.493 abitanti e si estende su una superficie di 572 Km2.
Con una variante che la distingue di tutte le sue consorelle in Italia: quella del Nord-Est dell’Umbria rimane strettamente connessa all’Area Strategia.
Tradotto: oltre ai 7 Comuni citati ne fanno parte parte anche i Comuni “polo” di Gubbio, Fossato di Vico e Gualdo Tadino. Il che porta la popolazione complessiva dell’area ad oltre 64 mila unità.
In questo caso, simile alla vicina Area Appennino Basso Pesarese anconetano di cui fanno parte Sassoferrato, Arcevia, SSAbbondio, Frontone, Cantiano, Cagli, Acqualagna, Piobbico e Apecchio, l’area Nord-Est dell’Umbria è costituita da polarità strutturate e nuclei di minori dimensioni con la variante di essere un modello “a grappolo”. Il che sul piano pratico fa la Nella stradifferenza.
In sintesi, qui si applica un principio di sussidiarietà. Principio che prende atto che i tre Comuni “polo”, in ragione della quantità e del livello dei servizi alla cittadinanza che già possiedono (in particolare salute e l’istruzione), hanno un ruolo di volano e come centri di erogazione e aggregazione di servizi sono interconnessi ed interagiscono tra di loro.
Una strategia quella dell’area interna ideata dall’ex Ministro Barca che rilancia l’Italia partendo dalle sue aree disagiate e calamita su questo gruppo di 7+3 comuni finanziamenti per un valore complessivo di 11,9 milioni di euro. Obiettivo: generare benessere a chi ci abita ampliando e potenziando i servizi e attrarre nuove famiglie.
Nella strategia ideata da questi comuni della fascia Appenninica, la maggior parte delle risorse si concentrano su due ambiti.
2,4 milioni di euro sono stanziati per il miglioramento del Trasporto Pubblico Locale. L’area vuole garantire a chi vive nei comuni periferici una maggiore fruibilità dei servizi di cittadinanza (istruzione e sanità). La razionalizzazione del trasporto locale si realizza anche attraverso la costruzione di poli di scambio intermodale, a Gubbio (centro nevralgico dell’area interna) e presso le stazioni di Gualdo Tadino e Fossato di Vico, considerate le “porte” dell’area lungo la direttrice ferroviaria nazionale Roma-Ancona.
Il secondo ambito è la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, che il gruppo del G10 considera fondamentale per il rafforzamento dello sviluppo locale. L’area ha scelto di puntare sulla creazione di posti di lavoro connessi alle risorse del territorio e ai saperi tradizionali, innovati dagli strumenti digitali (prevedendo anche una congruente formazione del capitale umano).
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, la capacità attrattiva dell’area si basa su due “patrimoni”. Da una parte, quello dei beni culturali, che conta 12 luoghi della cultura che attirano circa 185.000 visitatori, a cui si associa la presenza di manifestazioni religiose tra cui la “Festa dei Ceri”, una delle tradizioni popolari più antiche in Italia.
Dall’altra, c’è una ricchezza di beni ambientali, dal Parco del Monte Cucco con le sue Grotte, alle acque minerali, ai 21 Siti di Interesse Comunitario della Rete Natura 2000, che interessa in modo diffuso tutti i Comuni dell’area.
Sei milioni di euro, sono dunque destinati alla valorizzazione degli attrattori ambientali, dei percorsi storici e naturalistici e agli interventi sul patrimonio culturale, storico e museale dell’area. Da segnalare anche due azioni legate all’istruzione.
La prima (530 mila euro di spesa, finanziamento ex legge di Stabilità) riguarda la riorganizzazione dei servizi scolastici anche sulla base del rischio sismico, con la realizzazione di verifiche sugli edifici e la pianificazione di eventuali interventi; la seconda (230 mila euro) prevede la creazione di “Laboratori di Eccellenza” negli istituti scolastici superiori dell’area interna, con interventi legati all’alternanza scuola-lavoro, alle start up d’impresa e alla formazione permanente.
Estratto della comunicazione della Snai sul finanziamento dell’area interna Nord Est dell’Umbria