Poesia, musica e prose nello spettacolo di Paolo Benvegnù con Nicholas Ciuferri

"Il racconto delle Nebbie" di Paolo Benvegnu e Nicholas CiuferriFano – Intenso, emozionante, poetico e surreale. E’ il nuovo spettacolo “I racconti delle nebbie” del cantautore milanese Paolo Benvegnù che interseca le sue note e le sue belle canzone con i racconti di Nicholas Ciuferri. Un spettacolo musicale diverso dove le letture sono illustrate dal commento sonore post rock del fondatore degli Scisma che, di recente, ha visto la sua canzone “Il sentimento delle cose” conquistare il premio “Musica contro le Mafie” a riprova che la musica ha la capacità
di diffondere buone idee e buone prassi.
E in questo evento di ottime idee e prassi ce ne sono e tante. «E’ un percorso di musica e parole sugli uomini, sulle cose, sulla relazione tra “noi” e “l’altro“ – spiega Paolo Benvegnù. Nicholas mi ha dato la possibilità di un incontro legato a stretto filo alle intuizioni e all’espressione di esse. Ci siamo trovati a pensare ad altro, alle storie dell’Altro e ne abbiamo intessuto un seme che ha germogliato.»  Un seme all’origine di una terza via. « La canzone d’autore è l’incontro tra poesia e musica – precisa Ciuferri – mentre in questo spettacolo abbiamo collegato la prosa con la poesia e la musica, cercando di creare qualcosa che fosse di più della somma delle parti.»
"Il racconto delle Nebbie" di Paolo Benvegnu e Nicholas CiuferriIn scena, la coppia intreccia le narrazioni. «Nicholas è un danzatore della parola – aggiunge Benvegnù – mentre io sono un generatore di rumore.» 
Il risultato è un reading musicato, mosaico di emozioni e sentimenti da interpretare con la chiave di lettura proposta dallo scrittore Nicholas o dell’autore-compositore Paolo «coscienti – aggiunge Ciuferri – che la stessa cosa vista da due persone diverse non può essere la stessa cosa.»
Il tour, questi giorni, è nelle Marche. Viene da dire per forza: Nicholas vive a Cantiano,  è docente nel comprensorio cagliese anche se preferisce presentarsi con il  biglietto da visita di « agitatore culturale italiano» con cui schernisce la sua cifra di intellettuale.
Il  31 maggio, lo spettacolo è al Reasonanza AssCult di Loreto, il 1 giugno al Bastione Sangallo di Fano, il 15 luglio al Palazzo Ducale di Urbania e ad ottobre, data ancora da definire al Jazz Club di Urbino. Uno spettacolo da vedere ma non da subire.
Perché il pubblico per Benvegnù non esiste. «Si è nello stesso luogo e si tesse insieme. Il mio rapporto con il pubblico è privato e la mia privazione è pubblica. Si mostrano intuizioni e ferite e si è così a nudo. Ma è un dialogo sommesso. Uno ad uno
Véronique Angeletti@riproduzione riservata