Focus sulla strada di Monterolo: Comune e Provincia cercano una soluzione
|“Barbanti” dopo i lavori di somma urgenza disposti dalla Provincia, finanziati dalla stessa per un importo di circa 200mila euro. La strada era stata chiusa al traffico nel marzo scorso a causa di una grossa frana provocata dalla neve, le piogge e il gelicidio, la seconda ondata di maltempo abbattutasi sul territorio provinciale. Anche se per la provinciale Monterolo, che da Isola di Fano sale a Montevecchio, il problema è lo scivolamento del monte che ha risvolti pesantissimi sulla vita quotidiana dei cittadini e anche sull’economia del comprensorio. Disaggi in parte compensati da una nuova logistica che si è creata tra Monterolo e Montevecchio.
<<Non posso passare per Fratte Rosa e fare trentacinque chilometri per andare a lavorare – spiega un operaio-. Pertanto uso la mia macchina e quella della moglie. Una la lascio lato Montevecchio, vado a piedi fino alla barriera di Monterolo, salgo sulla seconda e vado al lavoro. Al ritorno, lascio la Fiat Uno a Monterolo, rifaccio il chilometro in salita, riprendo la Fiat Seicento e torno a casa a Montevecchio.>> A vedere il numero di macchine parcheggiate, sono in tanti ad usare la stessa logica. Addirittura c’è chi si organizza per fare le spese o per andare a scuola con amici autisti improvvisati.
Spettacolare il cedimento della strada nella prima frana salendo da Monterolo. Della vecchia carreggiata è rimasto meno di due metri. Il resto è scivolato a valle con un dislivello in alcuni punti di quattro metri. Molto preoccupante invece le altre due frane che portano fino in cima. Sono la conseguenza di un vasto movimento franoso che ha un origine a monte, almeno una cinquantina di metri dal fronte della strada e coinvolge gran parte del paesaggio.
Mentre ai Barbanti, isolata la zona di addestramento e di allevamento cani. <<Tutto colpa dei tombini, delle cunette, della manutenzione della provinciale>> protesta un residente. Vive in cima a Badia e ribadisce: <<Una volta queste cose non succedevano perché il cantoniere conosceva il suo mestiere: quello di anticipare i problemi.>>