Pergola – Domenica 28 gennaio è il giorno dell’assemblea dei soci di Pergola Unita per il rinnovo del direttivo. Un gruppo nato a dicembre 2013 che ha trasformato l’impegno civico delle elezioni comunali, svolte a maggio di quell’anno, in un’associazione politico culturale che, da subito, si è autodefinita “anomala”. <<Noi, non vincoliamo la partecipazione dei cittadini al tesseramento – spiega Mattia Priori, il presidente uscente – ma lavoriamo organizzando eventi aperti a tutti. A Pergola purtroppo alcuni pensano essere il “verbo” ed hanno una visione dicotomica della comunità, o si è dalla loro parte, o si è contro ed alimentano una perenne guerra politica con la pessima abitudine di scartare le idee non per il loro valore ma per le persone o i gruppi che lo propongono. Mentre noi di “Pergola Unita” siamo per il modello partecipativo, convinti che ognuno è ricco di proposte e non c’è competizione nel costruire il futuro insieme.>> In tre anni di “costruzione”, di cosa è particolarmente fiero? <<Del nostro atteggiamento. Non attacchiamo l’avversario con slogan ad effetto ma con proposte per far crescere la comunità. Siamo fieri dei 110mila euro per rinnovare il museo ottenuti dalla regione Marche con la nostra richiesta di valorizzare il gruppo equestre in occasione del 70 esimo anniversario del loro ritrovamento; di aver fatto opportuna pressione per la nomina dei tre primari in un ospedale fondamentale per il comprensorio montano e non solo, del progetto “ricentriamoci” per il rilancio del centro storico. Poi, in consiglio comunale, i nostri 4 eletti hanno sostenuto fino alla fine la partecipazione di Pergola alla strategia delle Nazionale aree interne, promosso un operazione di trasparenza amministrativa e cercato di creare un sodalizio tra i giovani e la cultura.>>
Quali sono gli obiettivi non raggiunti?
<<Mentre Pergola Unita ha sempre sostenuto le proposte condivisibili dell’amministrazione, tutte le iniziative sottoposte al consiglio sono state bocciate per partito preso: abbassare le tariffe delle mense per le famiglie, il baratto amministrativo, il bilancio partecipato, un albo pretorio più completo e trasparente, una comunicazione istituzionale con una pagina fb aperta a tutti e che non banna nessuno, il progetto di dare opportunità ai migranti ospiti nella nostra città di fare lavori socialmente utili.
Cosa lascia in eredità al suo successore ? <<Lascio una associazione in grado di prendere in mano la cittadina. Il prossimo presidente ha il dovere di alzare il livello del dibattito politico e traghettare la città verso il domani. Non è parlare di futuro ma cercare il consenso se il restauro di un marciapiede diventa un evento eccezionale, se si confonde un selfie con un altro sindaco e la capacità di collaborare, se modificare un piano regolatore diventi un manifesto a sostegno dei piccoli commercianti mentre finora l’amministrazione non propone misure a loro sostegno.
Nella chiusura domenica di questi tre anni si vede il nostro metodo di lavoro: suggeriamo un futuro parlando di agricoltura ed parendo una finestra su nuove prospettive. Noi con i pergolesi vogliamo lavorare su una visione e dimostrare che questa visione esiste nell’economia reale.>>
Véronique Angeletti@civetta.tv