Una mozione per far rimanere la gestione del Parco all’Unione Montana
Sassoferrato – Parte dal consiglio comunale sentinate, il “no” ad un ente di gestione autonomo del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi. L’ordine del giorno approvato all’unanimità dei consiglieri presenti giovedì sera chiede alla regione Marche di non approvare la proposta firmata dai consiglieri regionali Giancarli, Biancani, Giacinti, Micucci, tutti del Partito Democratico, per una nuova governance per risolvere un problema di rappresentatività. I comuni di Genga ed Arcevia che hanno la metà della superficie dell’area protetta sul loro territorio, non avendo aderito all’Unione Montana dell’Esino Frasassi, ente che gestisce il Parco, costituita nel 2014, tra Sassoferrato (che non fa parte dell’area tutelata), Fabriano, Serra San Quirico e Cerreto d’Esi.
L’ordine del giorno votato dalla civica assise sentinate ma che, a breve, approderà in quella di Fabriano, Serra San Quirico e Cerreto d’Esi si limita a mettere in risalto i vantaggi della gestione del parco tramite l’Unione Montana. <<Il parco – evidenzia – rappresenta un patrimonio ambientale e naturalistico importante per la valorizzazione per la promozione del comprensorio montano, sfrutta sinergie con l’Unione delle risorse umane e finanziarie ed infine obbedisce ad una commissione ad hoc, creata proprio per tutelare i due comuni assenti dall’Unione, nel quale siedono solo i sindaci e dunque anche quelli di Arcevia e Genga.>>
Un ordine del giorno però che sfida il Partito Democratico, la matrice della proposta che dal 10 novembre giace nei cassetti della regione. Un braccio di ferro che potrebbe spiegare l’assenza – seppur motivata per ragioni di lavoro – del vice sindaco sentinate, tesserata Pd, Lorena Varani, che in due legislatura, finora, non aveva mai perso un consiglio.
<< Nel comitato di coordinamento istituzionale del parco – ricorda l’ assessore dell’Unione al Parco, il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli – tutti i sindaci hanno dato i nuovi indirizzi alla gestione e alla promozione come lo si è visto nel ventennale o la sua presenza nel villaggio di Babbo Natale. Tanto per dire che più che di ente, è una questione di metodo e di persone. Inoltre – aggiunge – sarebbe da chiarire il perché la Regione e il Pd, finora ben consapevoli dell’assenza di Genga e di Arcevia, al punto di aver favorito la prima la creazione dell’Unione Montana a 4 e lasciargli la gestione del parco, oggi cambia idea. Il Parco sta cambiando pelle. Sono state gettate le basi per collaborazioni e sinergie. I sindaci vengono coinvolti e ascoltati senza essere costretti ad accettare obtorto collo progetti calati dall’alto solo perché “ci sono i soldi”, senza valutarne la necessità o l’utilità. Come l’anfiteatro realizzato lungo le sponde dell’Esino in territorio del comune di Serra San Quirico, la “green way” lungo l’Esino e la pista ciclabile a Genga lungo il Sentino, spazzate tutte e tre via dalla piena del fiume. Modelli virtuosi tanto proclamati del Pd.>>
<<L’Unione montana a 4 si basa su un accordo – interviene il segretario provinciale del PD Giancarlo Sagramola – così saldo che Genga c’è attraverso la gestione dell’ambito sociale che rappresenta quasi il 50% del bilancio dell’unione. Va detto che il comitato istituzionale – ricorda – non ha mai incontrato il favore né di Genga, né di Arcevia. E, per essere costruttivi, va considerata l’ottimizzazione delle risorse umane tra Unione e Parco, l’apertura del Consorzio Frasassi e la riforma in corso dei parchi regionali. Riforma su cui il Pd – conclude – intende assumere una posizione solo sentiti i territori ragione per cui ha in programma incontri a Genga e Sirolo entro gennaio.>>
Véronique Angeletti@civetta.tv