H3+, la ricerca profonda e mai banale di Paolo Benvegnù
|Città di Castello – Si è tenuta a Città di Castello una tappa importante del tour teatrale di Paolo Benvegnù, che lo vede itinerante con lo spettacolo H3+, lavoro di rara delicatezza e intensità.
Lo spettacolo è basato sugli ultimi tre dischi di P.B. ed è composto da una parte in prosa ed una in forma canzone.
Sicuramente la parte in forma canzone è più semplice da spiegare dal momento che i brani sono abbastanza fedeli alla versione originale e vengono eseguiti da una band ormai più che collaudata; la musica arriva diretta nella sua bellezza ed ha in più la meraviglia dell’ascolto nel teatro che arricchisce qualcosa già incantevole.
La sezione più prettamente teatrale rimane più complicata e allo stesso tempo più innovativa sebbene venga utilizzato uno strumento più antichissimo: le marionette, a cui vengono affidate sia le scene più comiche che quelle che sfociano nel metateatro (che aumenta esponenzialmente in diverse situazioni) e nella metafisica, dimostrando un impianto teorico sopraffino e mai lezioso. Assistendo allo spettacolo, viene spesso da chiedersi se il ruolo dell’uomo è quello di burattino o burattinaio, padrone del proprio destino o semplice esecutore di sé stesso; proprio qui sta parte della grandezza dello spettacolo, accompagna fino a quel punto in cui vengono poste le domande giuste per poi doversi dare in autonomia una risposta.
Alle marionette presenti nel teatro nel teatro se ne aggiunge un’altra che recupera e fa ascoltare le registrazioni di viaggio dell’esploratore spaziale Victor Neuer (personaggio immaginario e immaginifico della trilogia) e che ha anche altri compiti ben più importanti oltre ad essere, allo stesso tempo, carica di un significato simbolico molto più alto, che si eleva ulteriormente nella parte finale dello spettacolo.
Sono inoltre presenti due schermi in cui procedono due monologhi apparentemente paralleli tra un angelo ed un diavolo, realizzati con chiari riferimenti grafici a Dave McKean, già collaboratore di Neil Gaiman, che sono pura poesia intimista ed esistenzialista.
La ricerca di P.B. è profonda e mai banale ma soprattutto ha il coraggio di toccare temi enormi senza la presunzione di chi sostiene di avere una risposta (impossibile da avere) e con l’attenzione di chi ha la consapevolezza di poter dare un’opinione (o un’interpretazione al massimo) di questioni che ci accompagnano dall’alba dei tempi e probabilmente continueranno fino al loro tramonto.
Nicolas Ciufferi