Rete telemedica per le sindromi coronariche. “Progetto Marche” a sostegno delle aree interne. Ceriscioli: “Tecnologia al servizio della salute”
|Sindromi coronariche gestite da “remoto” per una diagnosi e un soccorso veloce degli infartuati nelle aree interne. Il tracciato cardiografico viene letto “in diretta” da uno specialista che verifica le condizioni del paziente e individua il percorso clinico e assistenziale più idoneo per intervenire tempestivamente e gestire la patologia del malato, anche se colpito lontano da una struttura medica specialistica. La tecnologia al servizio della continuità assistenziale sta alla base del “Progetto Marche”, che la Giunta regionale ha approvato, nell’ambito degli obiettivi previsti dal Piano sanitario nazionale, per ottimizzare l’assistenza nelle località montane. Alle Marche sono stati assegnati 241 mila euro che la Regione investirà nella telemedicina. “Una soluzione tecnica che rappresenta uno strumento efficace nel raggiungimento degli obiettivi di salute nelle aree disagiate”, commenta il presidente Luca Ceriscioli. Scelta che si lega alla strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne che intende migliorare l’accessibilità ai servizi con progetti di sviluppo e interventi su mobilità, istruzione e tutela della salute. Attraverso l’implementazione delle risorse tecnologiche, vengono garantiti servizi di telemedicina che ottimizzano l’assistenza sanitaria nell’entroterra, dove le comunità locali non sempre sono servite da una viabilità adeguata.
Il progetto “Rete telematica per la gestione delle sindromi coronariche acute della Regione Marche” prevede un’infrastruttura di teleconsulto cardiologico per la diagnosi pre-ospedaliera precoce dell’infarto miocardico acuto. Il tracciato ecografico, effettuato sul paziente, viene trasmesso e letto da uno specialista che indicherà la scelta terapeutica più appropriata o l’eventuale trasferimento dell’infartuato presso la sede adeguata. Il sistema consente di fornire tempestivamente tutte le indicazioni al personale in servizio sui mezzi di soccorso e nelle strutture di primo intervento: in base alla gravità della condizione clinica, si procede al trasporto nei centri specializzati. Nel 2015 i pronto soccorso marchigiani hanno registrato 1.468 accessi per infarto miocardico (pari allo 0,1 per cento della popolazione), con 1.073 (73,09%) ricoveri in degenza interna e 347 (23,64%) trasferimenti in altri istituti. Sono decedute nei Pronto soccorso 16 persone (1,09%), mentre 25 (1,7%) sono state dimesse a domicilio o verso strutture ambulatoriali.
Comunicato Stampa Regione Marche – Renzo Pincini, Giunta Regione Marche