Marcinelle, per non dimenticare – Sabato a Cabernardi e a Bellisio Solfare
|La Regione Marche nel sessantesimo dalla tragedia di Marcinelle ha scelto di non dimenticare le vittime, ma anzi di segnare e celebrare, insieme alla Federazione regionale dei Maestri del Lavoro, questo anniversario sabato 1°ottobre con una manifestazione commemorativa in due luoghi simbolo del lavoro in miniera: Cabernardi nel comune di Sassoferrato, nel sito di quella che era la più grande miniera di zolfo d’Europa, e a Bellisio Solfare, vicino Pergola, sede della raffineria di zolfo.
Una giornata della memoria che inizierà alle 10.00 a Bellisio Solfare con l’apposizione di una targa ricordo presso la ex scuola elementare e proseguirà con un’analoga cerimonia al Parco Archeominerario di Cabernardi. Qui, dalle 11.00, la cerimonia commemorativa con gli interventi di Luca Ceriscioli, Presidente della Regione Marche, Francesco Baldelli, Sindaco di Pergola, Ugo Pesciarelli, Sindaco di Sassoferrato, MdL Iridio Mazzucchelli, Console regionale dei Maestri del Lavoro d’Italia, Carlo Evangelisti, Presidente del Parco dello Zolfo delle Marche, MdL Ugo Ruggeri, 2° Consigliere Nazionale per le Marche, MdL Fausto Spegni che modererà il dibattito.
Sarà l’occasione per rinnovare l’impegno della gente marchigiana a favore dell’immigrazione, memore delle vicissitudini di tanti marchigiani emigrati in tutto il mondo e una riflessione sul ruolo delle Istituzioni a garanzia della sicurezza sul lavoro.
Infatti, lo aveva ricordato anche il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, in un messaggio in occasione dell’8 agosto scorso, data dell’incendio al Bois du Caziers in cui persero la vita anche dodici marchigiani: “Dopo 60 anni è ancora vivo il ricordo per i marchigiani della tragedia di Marcinelle. Ci rammenta che gli italiani, i marchigiani sono stati un popolo di migranti, ci insegna il valore del lavoro e della sicurezza sul lavoro. Temi che ancora oggi sono di grande attualità e di riflessione.”
Hanno aderito con entusiasmo a questa giornata del ricordo anche alcuni familiari delle vittime, ex minatori dal Belgio e circa 200 Maestri del Lavoro provenienti da tutta la Regione.
Già da settembre, inoltre, sono state coinvolte le scuole marchigiane – saranno presenti alla cerimonia, infatti, anche 50 alunni del Liceo Scientifico di Sassoferrato – alle quali sono stati proposti dibattiti, proiezione di filmati e documentari sull’emigrazione storica e moderna per sollecitare riflessioni e iniziative.
Il disastro del Bois du Cazier, il pozzo in cui scesero la mattina dell’8 agosto 1956 anche 136 italiani periti nell’incendio, tra i quali le 12 vittime dalle Marche, regione che ha pagato un tributo elevato in questa tragedia, la terza (dopo l’Abruzzo con 60 vittime e la Puglia 22), fu un evento oltremodo doloroso, che sconvolse il mondo per molte settimane e che portò all’attenzione dell’opinione pubblica anche le disumane condizioni in cui lavoravano e vivevano i nostri minatori emigrati: quasi schiavi, deportati in carri bestiame, considerati alla stregua dei cavalli impiegati per trasportare il carbone. I nostri corregionali morti avevano tra i 26 e i 49 anni. (ad’e)