Firmata la strategia dell’area interna – si va in Regione

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Il consiglio dell’UM del Catria Nerone del 28 luglio

Cagli –  Un mese fa hanno firmato le convenzioni; questa settimana l’accordo di programma sulla strategia che nell’agenda regionale la giunta di Ceriscioli approverà il prossimo 8 agosto.

Passo dopo passo, senza però mettere il piede in fallo, i sindaci del G9 stanno concretizzando il progetto pilota “Appennino Basso-pesarese anconetano” che con i suoi 9,8 milioni di euro che superano i 12 se si considerano i co-finanziamenti le rendono i primi sindaci d’Italia ad attivare la strategia delle aree interne ideata dall’ex ministro Barca. Quella  che cerca nelle aree disagiate un altro modo di dare impulso all’economia dello stivale.

Va detto che per i sindaci di Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Frontone, Sassoferrato, Piobbico, SSAbbondio l’iter non è stato semplice. Anche se, proprio perché non lo è stato forse sono più coesi.

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L’incontro a Sassoferrato con gli Stakeholders del territorio

Sono addirittura ancora più convinti di un anno fa che l’unione fa la forza quando a settembre  incontrarono gli stakeholders per ideare le azioni,  e che la strategia è seminare politiche di lungo termine; più solidali perché le azioni sono spalmate su ogni territorio mentre prima alcuni comuni rimanevano a margine di determinate misure; più rigorosi,hanno perfezionato le schede, ridimensionato risorse per progetti ritenuti meno utili e potenziato altri; determinati nella scelte degli uomini in regia e in quell’ufficio del piano che controlla l’avanzamento della strategia ed il suo finanziamento.  Ma soprattutto in un anno sono diventati consapevoli dei vantaggi e dei limiti La firma delle Convenzioni tra  i Comuni del G9dell’area interna. Del fatto che seppur governo e ministeri riconoscono che i loro comuni fanno parte delle aree disagiate non hanno risposto con quel supporto normativo atto a concretizzare le deroghe per il mantenimento dell’essenziale. Soprattutto nella battaglia per gli ospedali.  Un paradosso che le  vede oggi  unanimi nell’affermare che i fondi specifici dell’area interna servono ad innovare, a migliorare ma non a mantenere servizi fondamentali.

Pertanto mentre ieri erano solo entusiasti di cogliere un’opportunità, adesso  Andrea Pierotti, Vittorio Nicolucci, Andrea Bomprezzi, Alberto Alessandri, Alessandro Piccini, Francesco Passetti, Ugo Pesciarelli, Giorgio Mochi e Ludovico Caverni sono consapevoli che essere del  G9 dà un decisivo vantaggio.

Véronique Angeletti@civetta.tv