I lupi non fanno paura alla regione Marche
“Dobbiamo sfatare luoghi comuni e timori con la formazione e l’informazione”, l’assessore all’ambiente regionale Angelo Sciapichetti affronta il problema dei lupi con un approccio positivo e scientifico.
E lo fa sponsorizzando due iniziative importanti che rendono le Marche diverse. Iniziative che coinvolgono sia l’assessorato all’ambiente regionale sia il Corpo Forestale delle Marche.
La prima riguarda la consegna ai forestali, per la gestione e il monitoraggio del lupo nelle Marche, di dieci “foto trappole” che implementeranno la rete di controllo regionale.
La seconda si traduce nella pianificazione di un corso di formazione sui danni provocati dai predatori, rivolto ai veterinari dell’Asur e agli operatori dell’Istituto zooprofilattico Umbria-Marche.
“La conoscenza è alla base di ogni intervento gestionale del lupo – afferma l’assessore Sciapichetti –. Nelle Marche non siamo all’anno zero e la consegna delle foto trappole al Corpo forestale rafforza la rete di controllo sul territorio. Nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020 sono state previste misure per continuare questo percorso virtuoso con le risorse europee”.
Per il vice comandante regionale CfS, Fabrizio Mari, il foto trappolaggio è importante in quanto “Consente di monitorare la presenza del lupo sul territorio, anche fuori dai parchi”. E conferma che purtroppo il fenomeno del bracconaggio “è ancor oggi molto diffuso. Nel corso dell’anno, nella stazione CfS di Ussita (MC), entrerà in attività la prima unità cinofila antiveleno delle Marche”. Ragione per cui, spiega Stefano Gavaudan dell’Istituto zooprofilattico Umbria-Marche, “i casi di avvelenamento sono sempre più frequenti, ed impiegano l’istituto nel nuovo campo della medicina forense” ed annuncia che presso la sede di Tolentino, il 26 febbraio, si avvierà un corso di formazione che aiuterà gli operatori “a distinguere, secondo protocolli nazionali e comunitari, le predazioni dei lupi da quelle di altri animali”.
Claudio Zabaglia, dirigente Rete ecologica della Regione Marche, ricorda comunque che esistono “tensioni sociali nella non gestione del lupo. In realtà è l’apice della piramide ecologica, la sua presenza è sinonimo di equilibrio ambientale. Il legame tra il lupo e l’uomo va oltre le problematiche della predazione: ad esempio, certe tattiche sportive si rifanno alle tecniche di caccia del lupo”.
Nel corso dell’incontro è stato anticipato che le sezioni della Lav (Lega antivivisezione) di Ancona e Fano hanno raccolto 500 firme per la salvaguardia del lupo che verranno portate all’attenzione della Regione Marche.
Iniziative accolte con immenso entusiasmo dal WWF Italia e Marche. Per l’associazione, il lavoro svolto dal 2012 a oggi dalla Regione Marche dimostra che la convivenza con il Lupo non è solo possibile ma realistica e necessaria. Sono per questo apprezzabili le parole dell’Assessore regionale all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, che ha voluto ricordare la necessità di una corretta informazione e di una maggiore conoscenza della specie, ritenendo prematuro parlare in questo momento di abbattimenti legali del lupo. Articolo sulla reazione del WWF alle iniziative della regione Marche
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