Fabriano, comune pilota per i cambiamenti climatici

LifeSecAdapt_02Bel colpo per la regione Marche. La sua agenzia di sviluppo, la Svim, è capofila del progetto europeo Life Sec Adapt. Un progetto che mira ad aumentare la resilienza degli enti locali ai cambiamenti climatici. Per dirla tutta, con un budget approvato di 3,2 milioni di euro che ha un contributo europeo del 60 %, equivalente a 1928.225, aiuta sindaci, tecnici e cittadini ad affrontare in un modo consapevole ed efficace, le grave conseguenze del tempo che cambia.
Tutta l’Europa è investita del problema – chiarisce l’assessore regionale Angelo Sciapichetti-. Nelle Marche, si traduce con l’aumento del Co2, con la fragilità idrogeologica che tra erosione, frane, alluvioni interessa 236 comuni su 239. A cui si aggiungono le attività antropiche altamente impattanti, l’assenza di presidio e la scarsa manutenzione del territorio”. Problemi che la regione contrasta intervenendo con misure specifiche del FESR – dotazione finanziaria di oltre 11 milioni – che in questo caso sono molto concentrati sul reticolo idraulico. Od ancora con il Piano di Sviluppo rurale che incentiva l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carboni. “Insieme di misure a cui si va a sommare il progetto Life Sec Adapt – spiega Sciapichetti – che  sprona i comuni ad aumentare la cognizione dei rischi e delle vulnerabilità dei propri territori e ad acquisire una conoscenza degli strumenti per fronteggiarlo.”
LifeSecAdapt_01Ma è nella metodologia imposta ai partners aderenti che il progetto ha quell’ innovazione che può fare la differenza.
Il vantaggio – osserva Fabrizio Costa, amministratore unico di Svim Spa, – è che il progetto coinvolgendo direttamente i territori crea un processo virtuoso che favorisce lo sviluppo di strategie capaci di rispondere ad eventi estremi riducendone, nel lungo periodo gli impatti sociali, economici ed ambientali”. Insomma l’impostazione integrativa e multisettoriale che finora mancava.
Niente dunque da spartire con una banale pianificazione – precisa Maurizio Mangialardi, presente nelle vesti di presidente dell’Anci e come sindaco di Senigallia-. Poi se si aggiunge che il progetto ha la stretta tempistica di 40 mesi, si capisce che impone semplificazione ed efficienza”.
LifeSecAdapt_03Il compito dunque non è facile per la Svim che deve coordinare 23 partners provenienti da quattro stati membri (Italia, Croazia, Spagna e Grecia), la regione dell’Istria, la sua agenzia di sviluppo e 20 comuni. Tra cui le dodici marchiane Ancona, Ascoli Piceno, Fabriano, Fermo, Jesi, Macerata, Offida, Pesaro Santa Maria Nuova, San Paolo di Jesi, Senigallia e Urbino. Comuni che avevano aderito al progetto europeo City_Sec per implementare politiche e piani di sostenibilità energetico e di riduzione di emissioni di gas serra in ambito locale e fanno parte del “Patto dei Sindaci”. Tra di loro le tre best practice che hanno già impostato le loro politiche mirando a mitigare le variazioni climatiche. Come la città greca di  Patras, la spagnola Bullas e l’italiana Ancona che – precisa l’assessore al comune di Ancona Fabio Fiorilli-già nel 2010 ha iniziato con piani integrando l’adattamento climatico”. Poi se si aggiunge che il progetto formerà un additional new staff a servizio dei comuni. Qualcosa tra i 500 e i 600 tecnici. Il che significa che arrivano anche Climate Green Jobs.

Véronique Angeletti@riproduzioneriservata

Fotoreporter della regione Marche: Maurizio Rillo

Per approfondire…

Non è facile comprendere  quanto far parte di alcuni programmi europei sia una conquista. Per capire l’orgoglio delle Marche di coordinare il Life Sec Adapt e sopratutto quanto ne sono orgogliosi i dodici comuni marchigiani di esserne partners vale la pena di spiegare in dettaglio come i 12 sono riusciti ad entrarci. Sopratutto se nei comuni, c’è Fabriano che con la spirito del progetto avrà il compito di propagare intorno a lui strategie e metodologia.
Il progetto – commenta Lucia Catalani – responsabile per la Svim Spam, l’agenzia di sviluppo delle Marche, del coordinamento Life Sec Adapt – rientra nel programma Life 2014-2010. E’ un programma europeo per l’Ambiente e l’azione per il clima che ha l’obiettivo di contribuire al passaggio a un’economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, migliorando la qualità dell’ambiente ed invertendo la perdita di biodiversità. Questo programma si divide in un sottoprogramma “Ambiente” e in un sottoprogramma “Azione per il clima” la cui area prioritaria è Adattamento climatico che ha l’0biettivo di contribuire all’integrazione delle politiche climatiche nelle quotidiane attività politiche e tecniche, incrementando la conoscenza dei decisori politici su tali temi grazie ad un approccio integrato“.
Un altro tassello importante è il fatto che il progetto Life Sec Adapt ha delle radici in un altro progetto sempre gestito dalla Svim  chiamato Progetto City_SEC.
Questo City_Sec ha portato all’adozione di Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) realizzati dai comuni nell’ambito dell’iniziativa europea “Patto dei Sindaci”.
A questo patto non sono stati tanti i comuni che hanno accettato di partecipare. Ma tra di loro c’è il  piccolo comune di San Paolo di Jesi, meno di mille abitanti, che tra tutte le comunità ha fatto di tutto per entrarci od ancora Santa Maria Nuova.

Ma quale è l’obiettivo generale del Live City -Sec Adapt…

Aumentare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici dei comuni coinvolti attraverso l’adesione alla Mayor Adapt Initiative e la declinazione degli obiettivi europei in materia di clima, nelle politiche, strategie ed interventi a livello locale, facilitando la transizione delle aree urbane verso un’economia a basse emissioni.
Tradotto dal burocratese europeo significa creare una carta comune dei sindaci per stilare una strategia di adattamento climatico a livello comunale con una metodologia per la revisione e l’integrazione di misure ed azioni per l’adattamento climatico ..

Ma come opera Life Sec Adapt ?

Innanzitutto in solo quaranta mesi, farà  azioni di implementazioni che, a grandi linee, dovrà:

  • creare una capacità building per una conoscenza condivisa sul tema dove potrà usufruire dell’esperienza di altri tre comuni europei best practice tra cui Ancona;
  • costituire in ogni comune un Climate Change Adaptation Team composto da politici e tecnici, stakholder esterni che devono integrare gli obiettivi e le azioni di progetto con le priorità politiche e tecniche dei comuni;
  • sfociare su tavoli di confronto regionali;
  • far aderire i comuni all’iniziativa europea Mayor Adapt dove l’analisi del rischio e della vulnerabilità del proprio territorio diventa la base per il piano di azione locale per l’adattamento climatico seguendo una metodologia comune al fine di sceglere le migliori strategie di adattamento sulla base dei criteri di efficacia, efficienza, equità, flessibilità, sostenibilità.

In conclusione, il progetto non è la somma di tutte le aree a rischio e della vulnerabilità dei territori. Ma un metodo di lavoro che costringe i strumenti di pianificazione ad aver una visione multisettoriale (coinvolgimento non solo dell’urbanizzazione ma anche dei distretti produttivi ad esempio) e una lettura del futuro con i cambiamenti climatici e dunque nuovi input e nuovi tecnici  in una logica europea. Si chiama integrazione verticale ed orizzontare per dare soluzioni comuni anche a problemi  locali.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

Fonti:

Ufficio Stampa della Svim Spa ed Ufficio stampa della Giunta della regione Marche, Fabio Belfiore.