CINGHIALI IN CITTA’, PROBLEMI E SICUREZZA
|Fabriano – E’ ormai noto che la massiccia presenza dei cinghiali nel nostro territorio sia dovuta alla illogica importazione di numerosi cinghiali provenienti dall’est ma il continuo aumento della loro presenza nel nostro territorio e i danni da questi apportati, rappresenta un problema sia alla sicurezza dei cittadini che del mondo agricolo. Problemi che si trascinano ormai da anni e che pongono l’attenzione sulla drammatica assenza di una vera programmazione politica. Si tratta di un perfetto connubio tra una serie di errori imputabili alle gestioni amministrative, agli interessi di alcune categorie, ad alcuni cacciatori-bracconieri, e anche a coloro che tentano di plasmare la realtà scaricando le colpe su altri. Fatta questa necessaria premessa, occorre essere chiari.
I danni che i cinghiali arrecano alle produzioni agricole devono essere indennizzati dagli enti preposti. Perché, allora, le associazioni di categoria tacciono invece di pressare gli Enti preposti chiedendo, innanzitutto, di indennizzare gli agricoltori con tempi veloci e certi? Perché il sindaco di Fabriano annuncia sanzioni, attraverso un’ordinanza, verso coloro che somministrano cibo ai cinghiali quando sa bene che sono i cacciatori-bracconieri a complicare le cose con il loro operato frenetico ed illegale? Non lo diciamo noi, ma bensì il corpo della Polizia Forestale il quale sottolinea che le irregolarità sono state più volte segnalate anche dagli organi scientifici competenti. Non si tratta forse di una evidente lacuna di una gestione politica che ha concesso un credito illimitato al mondo venatorio esclusivamente per ragioni di consenso, senza mai considerare questo, un settore che coinvolge tutta una serie di operatori economici e non solo il mondo venatorio?
A tale preposito vale ricordare che da un cinghiale di 50 Kg., in media, si ricavano tra i 18 e i 20 kg di carne che, ci auguriamo, non vada ad alimentare traffici non tracciabili privi di garanzia sanitaria. Auspichiamo che la nuova Giunta regionale voglia affrontare seriamente questo problema mettendo in atto un’efficace gestione faunistico-venatoria del cinghiale che sia mirata alla riduzione dei danni, che freni l’aumento della specie e che rimuova le cause di una gestione errata. Perché quando il cattivo esempio viene dalle istituzioni pubbliche è poi davvero difficile arginarne la diffusione. Teniamo a ricordarlo ora, proprio mentre in tanti si stracciano le vesti all’idea del ventilato scioglimento del benemerito Corpo Forestale e del suo confluire nell’Arma dei Carabinieri.
Comunicato stampa Comitato Sveglia Fabrianesi