Morta folgorata di nuovo un’aquila sul Monte Nerone. Il Parco della Gola della Rossa e di Frasassi ha protetto 40 km di linee elettriche
|Piobbico – Una giovane aquila è stata trovata morta sul massiccio del Nerone. Poco lontano dal sentiero n°2 quello che parte dall’abitato di Piobbico e s’inerpica fino al Rifugio Corsini. Ad avere destato i sospetti deglla guida ambientale Pietro Spadoni che accompagnava un gruppo di esecursionisti del Ponticello è stato il ritrovamento di tante piume bianche. Una deviazione di pochi metri, la salite sulla Costa Spugna e a quota 730 metri, la macabra scoperta. La carcassa di un giovane aquilotto, forse un esemplare femmina, morta quasi certamente a causa di un contatto accidentale con i cavi elettrici. E’ la quarta aquila che muore folgorata nel pesarese. Tre sul massiccio del Nerone ed una sull’Alpe della Luna nel comune di Borgo Pace.
Avvertiti dagli escursionisti, si è subito mobilitato il Cras Marche, il Centro di Recupero Animali Selvatici Regionale che sul posto ha indirizzato un suo veterinario, i volontari della Foxes onlus specializzati nel recupero. Sono stati assistiti da Rino Clementi della Polizia Provinciale e da un carabiniere forestale di Mercatello sul Metauro. L’esame necroscopico è stato effettuato ieri nel tardo pomeriggio.
«Temiamo che l’esemplare morto – entra nel merito Angelo Giuliani, il direttore del Cras Marche – sia purtroppo della covata di quest’anno. Non è la prima volta che ritroviamo un’aquila folgorata. Abbiamo – ricorda – in questo comprensorio ben quattro postazioni storiche dove questi maestosi uccelli trovano l’ambiente e le pareti idonee per nidificare. Uno nella Gola del Furlo sul Monte Paganuccio, citato dal botanico Costanzo Felici nel XVI esimo, uno sul Catria, uno sull’Alpe della Luna ed uno sul Nerone molto vicino ai tralicci dove è stato trovato l’aquila. Una situazione che va assolutamente gestita diversamente».
Cita le opere dell’ente Parco della Gola della Rossa e della Gola di Frasassi che con il progetto “Save the Flyers” e la sensibilità dell’Enel di Fabriano hanno messo in sicurezza 40 km di linee per favorire le popolazioni di chirotteri, consentire l’insediamento di popolazioni di nibbio reale e diminuire il rischio di morte per folgorazione del nibbio e di altre specie di rapaci. Anche per la Lipu di Pesaro, si tratta di una «grave perdita e si attiverà per evitare che accada di nuovo».
Véronique Angeletti@civetta.tv