Pergola ritrova la leadership: il tartufo va a teatro, è kermesse, gastronomia e diffonde la “cultura del territorio

24esima Fiera del Tartufo Bianco Pregiato di PergolaPergola – Anche per le fiere del tartufo, vale la legge di Lavoisier. Il “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” descrive bene la logica della 24esima edizione della Fiera Nazionale del tartufo bianco pregiato di Pergola. Con la formula 2019, Pergola è andata oltre la kermesse e lo show cooking. Ha messo a regime la formula vincente della fiera popolare ereditata dagli anni precedenti e dall’alto del suo campanile saputo coinvolgere territori vicini e lontani. Patrocinando, di sabato, con il suo brand eventi a San Lorenzo in Campo, Frontone e S.S.Abbondio, la città dei bronzi dorati ha fatto riemergere la sua naturale leadership nelle alte terre pesaresi e attirato l’attenzione di quelle dell’anconetano, trasformando il teatro  in un salotto goloso ed affidando la scaletta all’inviato speciale della Rai Paolo Notari.

24esima Fiera del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola

Fabrianese doc, Notari con il supporto dell’ideatore del format, il pergolese Paolo Fadelli, imprenditore nel luxury (profumi di nicchia) ha messo a confronto sul palco dell’Angel del Foco grandi chef e vip dilettanti di talento in cucina (i conduttori Roberto Giacobbo di Voyager e Giancarlo Magalli, il cantante autore Edoardo Vianello) e, coinvolgendo esperti, esaltato con brio ed originalità il magnifico carattere dell’oro bianco. Come ad esempio la creazione in diretta di un profumo a base di cioccolato e tartufo dal “naso” Arturetto Landi.

24esima Fiera del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola

Certo ha aiutato e molto la qualità e la quantità di tartufo. Annata che promette di essere eccezionale purché il freddo bussi alle nostre porte. «Il tartufo con questi caldi si mantiene poco e potrebbe essere un problema – spiega Rossano Isidori di Isidori Tartufi – anche se non ha ancora influenzato la quotazione».

Però non è tutto rose e fiori. L’amministrazione di Simona Guidarelli alla luce di questa prima esperienza sta pensando di confrontarsi con gli operatori per valutare il criterio, ossia l’asta al rialzo con cui le ditte specializzate entrano nella Casa del Tartufo e fa parte del regolamento comunale. «Il costo – incalza un operatore – è tale e il rischio così alto di non rientrare fra gli eletti ammessi ad esporre e vendere fa sì che alcuni produttori non considerino più prioritarie tra le fiere quella del tartufo bianco di Pergola». Inoltre, l’amministrazione già sta ragionando per ottimizzare ikl calendario per la comunicazione tramite cartellonistica, su come essere più presenti sui social e il sistema più proficuo per coinvolgere i tour operator. Ottimi risultati sono stati raggiunti invece dalla Pro Loco nella seconda domenica con il raduno dei camperisti. Viaggiatori che hanno anche considerato Pergola come meta per altre domeniche.

24esima Fiera del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola

Infine, plausi alla nuova logistica e alla nuova logica. Piace la disposizione in una sola fila sul Corso e convince la dimensione più gastronomica presa dalla fiera. Il tartufo cucinato si mangiava ovunque, perfino al teatro e negli stand, «il che – commenta lo staff di Pergola Tartufi – stimola le aziende come le nostre ad essere un partner dei ristoranti al fine di fare della fiera di Pergola una fiera ancora più specializzata».

24esima Fiera del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola

Ospite a sorpresa domenica 20 ottobre al teatro “Angel del Foco” trasformato in salotto del Gusto, l’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti che ha ribadito «Tanti sono stati i territori colpiti dalla delocalizzazione, dalla crisi, ma i comprensori che risorgono, rinascono per merito della creatività. Siamo tutti presi dalla grande effervescenza della rete – ha proseguito -, che è sicuramente importantem però la cultura delle mani è insostituibile. Nelle mani c’è intelligenza e non la si avverte in internet. Come il profumo del tartufo o l’intelligenza che sta nelle mani di un cuoco». Un’economia che trova nel tartufo un motore creatore di posti di lavoro e ha per pilastri l’unicità dei paesaggi, la biodiversità, la cultura della gente.

Véronique Angeletti @civetta.tv

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