Gualdo Tadino – In una bella comunicazione, la professoressa Elisa Faraoni commenta il lavoro di Ettore Spigarelli e di tutta la Compagnia Teatrale di Gualdo Tadino, Porta San Martino!

Il pomeriggio del 26 maggio di una piovosa primavera, e che avrebbe potuto essere grigio, si è trasformato, invece, come un brillante arcobaleno di sorrisi e partecipazione gioiosa : ci ha offerto questo bel dono Ettore Spigarelli che, con la sua compagnia teatrale, ha presentato l’ultimo lavoro, come risulta dall’ allegata locandina, e il cui titolo è tutto un programma, tra battute, mimica molto curata di ogni attore, allusioni e impreviste situazioni.

Come non si poteva partecipare, per quello humour particolare dei suoi spettacoli, e anche riflettendo un po’ sul grande tema della vita che ci vede anche attori , e non solo spettatori delle altrui storie?

Come non comprendere che, anche in un’ esperienza semplice o umile, si può imparare sempre qualcosa? Come non pensare che, spesso, adattiamo un giudizio di moralità o etica, molto soggettiva, a seconda del nostro interesse o tornaconto?

La storia, rappresentata sulla scena, in un caleidoscopio, minuto ma emblematico, di varie situazioni , colte in sfumature sottilmente ironiche , nella loro vivacità , è sempre attuale: di chi crea calunnie, pettegolezzi, o prova invidia e gelosia, come di chi è avaro, egoista, o approfitta della generosità altrui, di chi si ritiene perfetto o eticamente incorruttibile e, invece, all’ occasione, cambia ” bandiera”, volendo sorvolare su certi errori perché gli fa più comodo.

Ecco un micro/macrocosmo! Ne esce un pittoresco quadro dove ciascun personaggio/attore vive il suo momento con intensa partecipazione e lo fa ” sentire” anche a noi spettatori. Eventi speciali che resteranno indimenticabili, per la loro sentita umana condivisione, grazie al nostro Ettore, e a tutta la sua affiatatissima compagnia!

Scene, trucco , luci e musica, altrettanto impareggiabili e integranti il periodo storico della commedia, in cui la lingua dialettale padroneggia con una ricchezza di termini che solo chi la conosce profondamente la sa usare!

In ultimo: vorrei che tutte le Scuole di ogni ordine e grado imparassero a coltivare, in appositi “laboratori” permanenti di attività espressive, (come si usava anni fa), la lingua ” madre ” che, accanto a quella ufficiale, mantiene la sua peculiarità, per le radici di appartenenza e d’ identità, che dobbiamo difendere, rispettare e saper valorizzare, anche in una società e in un mondo multilinguistico e multiculturale.

Prof.sa Elisa Faraoni