25mila “ghost doctors” l’anno prossimo: chi manderà avanti la sanità pubblica?

Flash Sanità Marche e Umbria – Mentre al di qua e al di là dell’Appennino umbro- marchigiano, ci si interroga su come difendere reparti e servizi per la salute negli ospedali dell’entroterra da Urbino a San Severino Marche passando per Pergola, dal nosocomio di Branca a Fabriano, un’altra tegola con la riforma della Legge Fornero sta per inceppare ogni ragionamento. Da un anno all’altro, la sanità italiana rischia di perdere 25mila medici ospedalieri. I “dottori fantasma” o “ghost doctors” che appenderebbero il camice diventerebbero 45mila addirittura nel 2023.

Carlo Palermo, Anaao, sindacato dei medici ospedalieriIl calcolo lo ha fatto l’Anaao, il più grande sindacato dei medici ospedalieri, che ha valutato l’impatto della politica del Governo se smonta la legge Fornero introducendo il sistema “quota 100” nella sanità italiana. Ossia consentire il pensionamento a 62 anni con 38 anni di contributi. «Tale riforma – afferma il segretario nazionale del sindacato, Carlo Palermo – determinerà in un solo anno l’acquisizione del diritto al pensionamento di ben 4 scaglioni, diritto che verrà largamente esercitato visto il crescente disagio lavorativo legato alla massiccia riduzione delle dotazioni organiche».

Saita assessore alla sanità della Regione PiemonteAltrettanto interessante la riflessione di Antonio Saitta, l’assessore alla sanità della regione Piemonte.

Su Regioni.it, strumento di comunicazione della Conferenza di tutte le regioni italiane, ha dichiarato: «Già da anni denunciamo la carenza di medici nella sanità pubblica. Questa ultima decisione aggrava il problema, che ora assume dimensioni davvero preoccupanti. Se poi colleghiamo questo provvedimento al fatto che nella manovra non sono previste risorse aggiuntive al Fondo sanitario nazionale, che pure avevamo chiesto come Regioni, in particolare 1 miliardo di euro per 20mila nuove assunzioni e 1 miliardo di euro per il nuovo contratto, la situazione per la sanità pubblica nei prossimi anni si prospetta drammatica.»

E conclude: « Occorre una scelta chiara: il Governo dica se vuole difendere il Servizio sanitario nazionale così come è stato creato 40 anni fa oppure intende gradualmente smantellarlo e farlo scivolare verso la sanità privata. »

Ve. An. Civetta.tv