Un quindicennale da raccontare; il circolo Ora et Labora e le sue memorie nell’ultimo incontro del 2016
Fossato di Vico – Dalla prima pubblicazione avente per tema “San Benedetto l’uomo ed il lavoro” fino all’ultimo incontro del 2016 che ripercorre la storia e le opere di Achille Grandi, fondatore e primo presidente delle Acli. Un lungo viaggio di 15 anni, tra incontri, dibattiti, pubblicazioni, ospiti illustri e tanta passione. Un impegno quotidiano, costante, determinato, che ha fatto del circolo Acli con sede a Fossato di Vico un punto di riferimento socio-culturale per il territorio dell’eugubino-gualdese e non solo. Vero motore dell’iniziativa Giovanni Pascucci, primo presidente dell’associazione costituitasi ufficialmente nel gennaio del 2001 ed instancabile promotore del mondo aclista nel territorio appenninico. Solo nel comune di Fossato di Vico si possono annoverare ben cinque circoli Acli disseminati fra le varie frazioni, segno tangibile di quanto sia radicata a queste latitudini l’esperienza dell’associazionismo di matrice cristiana. All’Ora et Labora si devono iniziative che spaziano dai ritiri spirituali, soprattutto nell’ameno Eremo di Fonte Avellana, alle gite di piacere, alle mangiate di pesce in compagnia, fino a grandi manifestazioni ed iniziative. Come non ricordare la Festacli che si rinnova ogni anno a Val di Ranco, un evento che tocca tematiche attuali con momenti di convivialità ed interventi di ospiti illustri, o l’incontro sulla custodia del creato, con un occhio di riguardo alla nostra “madre terra”. Sempre in tema ambientale da non dimenticare le giornate ecologiche partite nel 2011 in collaborazione con i bambini delle scuole di Fossato di Vico ed allargate poi alle altre scuole della fascia appenninica. Grande attenzione è stata posta verso gli ultimi, i più bisognosi, testimonianza tangibile sono le tante iniziative e gli atti concreti verso chi è in difficoltà o è ai margini della società. Nel 2002 nasce lo sportello immigrati, un punto di ascolto dedicato alle specifiche esigenze degli stranieri. Sempre sul tema immigrazione è ormai un appuntamento fisso organizzato dal circolo Ora et labora, il censimento relativo agli stranieri residenti nella zona del’eugubino-gualdese che si tiene ogni anno nel mese di novembre. Dati numerici inequivocabili che anno per anno si sono affinati coinvolgendo anche le scuole, le camere di commercio ed altri enti che ci permettono di avere un quadro non solo numerico sul fenomeno migratorio. Iniziative importanti nel corso degli anni sono state rivolte al mondo della terza età, alla sicurezza stradale, alle difficoltà lavorative dei giovani, alla prevenzione dei furti, alla salvaguardia di alcuni servizi nel territorio, in primis la lotta contro il ridimensionamento della stazione di Fossato di Vico-Gubbio. Nel 2012 il cambio della guardia alla presidenza con l’arrivo del Professor Sante Pirrami, tutt’ora al comando. Una guida autorevole che con grande impegno e competenza ha proseguito l’opera ben avviata del circolo. Scrivere puntualmente su ogni attività di questi intensi 15 anni sarebbe impossibile e forse sminuirebbe quella che realmente è stata l’iniziativa costante e capace dell’Ora et Labora, un centro socio-culturale che ha saputo guadagnarsi un ruolo importante nel territorio. Un riferimento nel mondo attuale che ha visto pian piano sgretolarsi partiti, associazioni, gruppi e che stenta a trovare luoghi di incontro, di dibattito o semplicemente di ascolto. Tornando all’incontro del 28 dicembre, il Professor Giancarlo Pellegrini, fin dai primi anni collaboratore attivo e partecipe del circolo, ha presentato ai presenti la straordinaria figura di Achille Grandi. Il sindacalista cattolico lombardo che strinse insieme alle correnti comuniste e socialiste guidate da Di Vittorio e Buozzi, il patto per la nascita del sindacato unitario Cgil nel 1944. Capì fin da subito l’importanza del ruolo dei cattolici e della loro rappresentanza nel mondo sindacale e politico. Un ruolo che fin dai primi del Novecento, con la nascita delle prime leghe per il lavoro, non era ben chiaro soprattutto per le diverse visioni, quasi contrapposte, fra la spinta alla partecipazione attiva dei cattolici nella vita politica e sindacale e quella più defilata e solo propositiva. Fu aspramente in contrasto con il “Patto Gentiloni” del 1914 ed il parziale disimpegno dei cattolici in politica e fedele ai suoi principi fu in prima linea nella formazione del Partito Popolare nel 1919. Fu segretario della CIL, la neonata confederazione sindacale cattolica, dal 1922 al 1926. Capì fin da subito la pericolosità della minaccia fascista dopo la marcia su Roma del 1922 e successivamente difese con forza le minacce delle Corporazioni Fasciste contro le organizzazioni cattoliche e nel 1926 decise, pur di non scendere a patti col nuovo regime, di sciogliere la CIL. Nel 1944 guidò la nascita delle Acli. Ne divenne presidente per soli sei mesi ma la sua idea di fondo rimase una costante nel mondo sindacale e di vero sprone per i cattolici. Secondo Grandi le ACLI dovevano rappresentare e formare le coscienze dei cattolici all’interno della CGIL unitaria, svolgendo innanzitutto un’opera di formazione e di educazione spirituale dei lavoratori, formandoli alla vita sindacale e cercando soprattutto di orientare le masse cristiane verso una profonda coscienza sindacale. Chiusura dedicata alle parole di Marta Ginettelli, vicepresidente delle Acli provinciali, che ha invitato i presenti, così come voluto da Papa Francesco, ad un momento di riflessione per le vittime della guerra in Siria e ad una preghiera per la pace in quelle martoriate terre. Prima del momento conviviale spazio alla celebrazione eucaristica officiata da Mons. Mario Ceccobelli Vescovo di Gubbio insieme a Don Raniero Menghini guida spirituale delle Acli del territorio.
William Stacchiotti