La storia della linea “Coast to Coast” Roma-Ancona
La linea ferroviaria Roma-Ancona non ha avuto sempre questo nome, nel progetto originale si sarebbe dovuta intitolare al papa Pio IX e chiamarsi “Strada ferrata Pio Centrale”. Il precedente pontefice, Gregorio XVI, giudicava le ferrovie e i treni come invenzioni diaboliche, quindi fu il suo successore Pio IX da Senigallia, di mentalità notevolmente più aperta, a ordinare la progettazione e successiva realizzazione di una rete ferroviaria che collegasse lo Stato Pontificio con il resto del Paese e lo emancipasse da quell’arretratezza nei collegamenti che lo aveva caratterizzato fino a quel momento. Ma era destino che l’ambizioso progetto del Papa Re, a causa degli sconvolgimenti seguiti ai moti risorgimentali, fosse completato da altri: dopo l’annessione delle Marche al regno d’Italia nel 1860, a terminarlo fu il governo piemontese di Vittorio Emanuele II. La linea ferroviaria Roma-Ancona fu così inaugurata nel 1866, dieci anni dopo l’ideazione del primo progetto, e le sue alterne vicende la portarono in seguito a cambiare molte volte gestione finché, nel 1905, il controllo passò alle Ferrovie dello Stato. I bombardamenti della seconda guerra mondiale causarono ingentissimi danni alla ferrovia, ma nel dopoguerra i lavori di ricostruzione hanno consentito anche il potenziamento della linea: al momento i suoi 300 km comprendono un percorso in parte interessato dal doppio binario e in parte a binario unico. Il tracciato “coast to coast” della linea Roma-Ancona, che segue l’antico tracciato ottocentesco, attraversa uno dei panorami più belli dell’intero Paese, e insieme uno dei più mutevoli: ai due capolinea il mare, in mezzo paesi ricchi di storia e di arte, colline dal profilo armonioso, monti frastagliati, boschi foltissimi, valli, fiumi, gole, un’orografia tortuosa e incostante che ha spesso richiesto la costruzione di viadotti, ponti, gallerie. La linea Roma-Ancona attraversa alcuni luoghi di grande interesse paesaggistico appartenenti a tre regioni – Marche, Umbria, Lazio -, particolarmente attrattive per il turista, ma anche per il cultore dell’arte, l’escursionista o il buongustaio. Alcune delle fermate possono risultare di particolare fascino per il visitatore:
Fabriano. Antica città della carta e patria di insigni pittori quali Allegretto Nuzi, Gentile da Fabriano e il Maestro di Campodonico, inserita nella lista delle “Città creative” dell’UNESCO, esibisce un centro storico magnificamente conservato, dominato dal Palazzo del Podestà e impreziosito dalla fontana Sturinalto, di epoca medievale e ispirata alla fontana Maggiore di Perugia. È possibile gustare qui un ottimo salame morbido e spalmabile, detto “ciauscolo”, tipico della zona.
Genga. Scendendo alla stazione di questa piccola località si possono raggiungere alcuni imperdibili mete, quali il castello medievale di Genga, la frazione di S. Vittore con le omonime terme, un ponte romano e la splendida chiesa romanica, mentre a breve distanza si può visitare il complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi, il tempietto del Valadier e l’eremo di Santa Maria Infra Saxa.
Serra San Quirico. Notevole il centro storico di epoca trecentesca con la torre del Cassero e le Copertelle, camminamenti coperti che percorrono le mura del paese. In autunno si tiene qui la “Festa del Biscotto di Mosto e del Vino Cotto”.
Fossato di Vico. Questo piccolo comune umbro dalle origini antiche, in parte arroccato su una collina e in parte dispiegato lungo la via Flaminia, fa parte del Parco del Monte Cucco, ospita un interessante Antiquarium e vi si celebra una festa molto particolare detta “Festa degli Statuti”, durante la quale i cittadini indossano vesti medievali per ricordare il momento in cui furono pubblicati gli statuti comunali. Fossato di Vico è la stazione dove scendere se si vuole raggiungere la vicina Gubbio, dove si respira ancora l’atmosfera del Medioevo, dove ogni stradina e ogni pietra raccontano la Storia, e dove lo sguardo, dal Palazzo dei Consoli al Duomo, dal Palazzo Ducale al monte Ingino con la basilica di Sant’Ubaldo, può godere delle meraviglie di questo luogo magico.
Gualdo Tadino. Paese posto lungo la via Flaminia, è famoso per le sue acque minerali e per la lavorazione della ceramica artistica, in particolare della ceramica “a lustro” di cui si conservano splendidi esemplari nel Museo Civico ospitato nella Rocca Flea, risalente al XII secolo.
Il percorso Roma-Ancona offre anche molto altro, la Gola della Rossa per esempio, all’interno del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi, scolpita dai fenomeni carsici e dimora di una fauna multiforme e di una flora che include diverse specie rare.
Paesaggi meravigliosi, patrimonio storico e artistico di grande pregio, enogastronomia d’eccellenza, tutto da scoprire, tutto da sperimentare.
Tiziana Gubbiotti@riproduzione riservata