Chiusura punto di primo intervento notturno a Cagli, esplode la protesta. Oggi nuovo incontro
Cagli – Sala gremita, ieri pomeriggio, per la riunione organizzata dal Comitato Pro Ospedale di Cagli contro i nuovi provvedimenti regionali che, di fatto, aboliscono il diritto alla salute dell’entroterra eliminando il servizio di Primo Intervento notturno. File rouge degli interventi, un’indignazione generalizzata contro un ennesimo sopruso, contro una nuova disposizione firmata la vigilia di Natale e comunicata agli “utenti” con un cartello appeso il 30 dicembre nei PPI di Cagli, Sassocorvaro e Fossombrone. Presenti, in sala, numerosi sindaci del territorio, presidenti di comitati e rappresentanti dell’opposizione cagliese, a testimoniare una nuova e preziosa unione di intenti da alimentare con l’unico obiettivo di fare fronte comune contro questo ennesimo colpo basso. “Il 31 dicembre davanti al nostro ospedale c’erano professionisti che elemosinavano una notizia da colleghi e dirigenti, perché non sapevano cosa dovevano fare la sera stessa” racconta il sindaco Alessandri, esprimendo con toni accalorati indignazione e frustrazione e paventando l’ipotesi di istituire una giornata di lutto cittadino per protesta.
Gli fa eco l’assessore alla Sanità Polidori che, dati e numeri alla mano, ha argomentato sull’impossibilità da parte di una sola ambulanza medicalizzata di coprire un territorio di 580 km con 22mila persone, concludendo con questa eloquente frase “chi appoggia un piano del genere è un delinquente”. Numerosi gli interventi che si sono succeduti, da Fernanda Marotti per il Forum Provinciale dei Beni Comuni a Eugenia Berardinelli del Tribunale per i Diritti del Malato, da Carlo Ruggeri del Comitato di Fossombrone a Giacomo Rossi, capogruppo dell’opposizione apecchiese e presidente Fap. E proprio Rossi, nella giornata di ieri, ha guidato una mini incursione sotto casa del consigliere regionale cantianese Gino Traversini.
“Siamo stati intimati a sgomberare subito e ci hanno pure intimato di non far foto a noi stessi. Si trincerano nelle loro torri d’avorio ma non fermeranno il diritto popolare a farci esprimere le nostre idee e a difendere i nostri diritti” ha raccontato Rossi. Tra gli interventi anche Patrizia Sabatini, nuovo segretario del Pd Cagli che ha espresso sconcerto e dissenso rispetto alle modalità adottate dalla Giunta e alla rapidità con cui il Direttore di Area Vasta ha emanato le determine applicative delle delibere, rinnovando un impegno a collaborare con le istituzioni locali e a stimolare gli amministratori regionali al fine di salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini della nostra comunità.
Ha preso la parola anche Luigi Minardi, protagonista della scena politica regionale e locale per oltre un decennio, nonché ex presidente del Consiglio regionale delle Marche, che ha messo a disposizione del sindaco la sua esperienza e collaborazione consigliandogli di assumere un ruolo di guida nella strutturazione di un circuito che coinvolga tutti i sindaci, non solo dell’Unione, e che attinga energie anche da un tavolo tecnico formato dai tanti professionisti sanitari che, negli anni, hanno reso l’ospedale di Cagli un’eccellenza.
Importante anche la testimonianza di Filippo Torri, del Gruppo Volontari Croce Rossa Italiana di Cagli che ha evidenziato come il loro intervento in supporto al 118, dopo gli ultimi tagli, sia diventato sempre più frequente anche per codici gialli e rossi, e ad ha espresso la disponibilità, come Consorzio Provinciale, a portare i pazienti a Gubbio e fuori regione.
Numerose le proposte di protesta avanzate: dall’occupazione dell’ex ospedale, ad una nuova manifestazione in Ancona, dal presidio di casa di Ceriscioli all’occupazione della superstrada. Proposte che saranno discusse, valutate e rese operative oggi, lunedì 4 gennaio alle ore 17 presso la Biblioteca in Palazzo Mochi- Zamperoli promossa dal Comitato.
Chiara Azalea@riproduzione riservata